Sicilia, M5S: “Sorteggio manager serve a piazzare dirigenti” – askanews.it

Sicilia, M5S: “Sorteggio manager serve a piazzare dirigenti”

Primo sopralluogo dei deputati Cinquestelle dell’iniziativa SosSanitaSicilia all’ospedale di Gela.
Ott 16, 2023

Palermo , 16 ott. (askanews) – “Mentre i pronto soccorsi sono pieni di pazienti sulle barelle abbandonati per ore al proprio destino, i politici siciliani del centrodestra considerano la sanità come luogo per piazzare dirigenti e persone loro affini. Chi addirittura parla di sorteggio, lo fa semplicemente per accaparrarsi la direzione della propria ASP, magari come quella di Agrigento. La sanità deve essere svincolata dalla politica”. 

A dichiararlo è il deputato regionale e coordinatore siciliano del M5S Nuccio Di Paola a margine del sopralluogo all’ospedale Vittorio Emanuele di Gela, nell’ambito dell’iniziativa lanciata proprio dai Cinquestelle SosSanitaSicilia. 

“La sanità pubblica è un diritto universale da difendere – sottolinea Di Paola -. Abbiamo iniziato, da Gela, territorio che tanto ha dato in termini ambientali e che quindi è importante che proprio qui vengano soddisfatti i livelli di assistenza dovuta. Da un ospedale che deve essere punto di riferimento per tutto il comprensorio sud della Sicilia e che oggi è deficitario di reparti fondamentali come l’UTIN.  Spero venga aperta prima possibile la nuova rianimazione e nello stesso tempo siano migliorate le condizioni strutturali del pronto soccorso. Tornerò e torneremo periodicamente per continuare a monitorare lo stato di avanzamento e verificare gli altri reparti. Non smetterò mai di ringraziare tutti i medici, gli infermieri ed il personale sanitario che scelgono di prestare la loro professionalità in un ospedale che può avere, e ne sono convinto, tante possibilità di crescita. Ringrazio tutte le parti presenti questa mattina, continueremo nella nostra azione coinvolgendo quanto più possibile tutti quelli che vorranno difendere la sanità, che oggi è sotto attacco, da chi vuole privatizzarla o renderla un mero bancomat elettorale” – ha concluso il vice presidente dell’Ars.