Venezia, 16 ott. (askanews) – “Alla fine ha prevalso la logica: la pista da bob a Cortina non si farà. E checché ne dica, si tratta di un enorme smacco per il presidente Zaia, che ci aveva messo la sua parola e la sua immagine”. Così il Portavoce Opposizione Arturo Lorenzoni, uno dei primi amministratori pubblici a schierarsi apertamente e convintamente contro il progetto.
“Vero che la decisione finale non spettava alla Regione del Veneto – spiega Lorenzoni – ma è altrettanto lampante, ora che c’è pure la conferma da parte del presidente del Coni, Giovanni Malagò, che una delle opere identitarie delle legislature di Zaia è miseramente naufragata. Quanto capitato dimostra che la politica degli annunci, svuotata da ogni contenuto, non porta da nessuna parte. E pensare – aggiunge il consigliere – il presidente era perfettamente consapevole delle criticità di questa struttura, sia in termini di costi che di tempi di realizzazione; tuttavia, la sua fissazione con la narrazione del Veneto eccellente gli ha impedito una gestione ragionevole e lucida della questione”.
“Avevo partecipato alla manifestazione che si è tenuta a Cortina lo scorso 24 settembre, insieme a centinaia di associazioni del territorio e cittadini. Ora ci auguriamo che Zaia impari da questo errore di valutazione – conclude Lorenzoni – d’altronde non ci voleva un genio della finanza o un sportivo di fama mondiale per capire che quel progetto non aveva né gambe sul piano economico, né ragionevolezza su quello ambientale”, conclude Lorenzoni.