Covid, ricerca Ceinge: il virus sopravvive sulle superfici – askanews.it

Covid, ricerca Ceinge: il virus sopravvive sulle superfici

Porose hanno capacità infettante minore rispetto a quelle lisce
Ott 14, 2023

Napoli, 14 ott. (askanews) – Quanto riesce a sopravvivere il virus Sars-CoV-2 in un ambiente? Ci si può contagiare toccando una superficie, impugnando un utensile, sfiorando la pulsantiera dell’ascensore? A queste domande hanno provato a rispondere i ricercatori del Ceinge Biotecnologie Avanzate Franco Salvatore e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, attraverso uno studio lungo e complesso sulle vie di trasmissione indirette, che ha visto impegnati il gruppo diretto da Franco Salvatore, emerito dell’università e fondatore del Ceinge, ed il gruppo diretto da Giovanna Fusco, direttore della UOC Virologia e responsabile del Dipartimento di Sanità Animale dell’Izsm.

È venuto fuori che le superfici porose hanno una capacità infettante minore rispetto a quelle non porose. Gli studiosi hanno dimostrato che le prime assorbono il virus e pertanto non sono buoni veicoli di contagio per gli esseri umani, mentre sulle superfici non porose il virus riesce a persistere per tempi più lunghi, avendo così maggiore capacità infettante nel tempo.

Un traguardo che i ricercatori hanno raggiunto paragonando la sopravvivenza di due differenti varianti del virus Sars-CoV-2, Wuhan e Omicron, su dieci differenti fomiti di uso comune (vetro, plexiglass, cartone, alluminio ecc.). Oggetti e superfici che vengono utilizzati normalmente nella vita di tutti i giorni. Il lavoro svolto da un team di circa 15 esperti, ha richiesto mesi di esperimenti, attraverso la manipolazione di ceppi vivi di virus per la contaminazione delle superfici nel laboratorio di Biosicurezza Livello 3 (BLS3) di cui è dotato l’Izsm. (segue)