Milano, 12 ott. (askanews) – Il sistema alimentare italiano, dagli enti pubblici alle imprese private, in rapporto con i territori e i casi aziendali innovativi e sostenibili, con un focus nell’ambito del marketing e della comunicazione e dei riferimenti innovativi in ambito nazionale e internazionale. E’ questo il tema principale del seminario “Food, wine & co”, in programma dal 18 al 20 ottobre a Fiera Roma nell’ambito di Welfair, la fiera del fare sanità organizzata dal polo fieristico della Capitale.
“Le crisi ci sono e perdurano. In questo scenario incerto, l’agroalimentare italiano diventa un settore chiave dell’economia. L’export ha segnato un record assoluto: il suo fatturato annuo ammonta a 179 miliardi (Federalimentare-Censis, 2023) e i lavoratori impegnati nel settore sono 1,2 milioni (Istat, 2021), le industrie alimentari sono 70mila (Coldiretti, 2022) per un giro di affari che vale 580 miliardi, pari a un quarto del Pil nazionale”, commenta Simonetta Pattuglia, docente di marketing, comunicazione e media a Tor Vergata e curatrice di Food Wine & Co.
“Quest’anno, a dodici anni dalla prima edizione, cercheremo di capire che direzione ha preso il sistema agroalimentare italiano, nel dialogo crescente con l’innovazione tecnologica e l’intelligenza artificiale – conclude Pattuglia – Credo che fare impresa, mi riferisco in particolare al sistema agroindustriale, sia diventata una necessità sostanziale per (ri)mettere in moto l’economia. L’impresa, ma anche gli organi statali, devono generare benessere e valorizzare il made in Italy nel mondo, nell’ottica di fare cultura alimentare e promuovere il prodotto mediterraneo salubre, che deve essere accessibile a tutti, perché il diritto alla qualità del cibo deve diventare una regola. La salute pubblica italiana è infatti in crisi e tra le cause c’è l’obesità, spesso legata a problemi di alimentazione, che ha ormai raggiunto 23 milioni di persone, ovvero il 46% della popolazione adulta e il 24,3% tra bambini e adolescenti (Italian barometer diabetes observatory Foundation, 2022). Questo ha causato anche un aumento delle malattie croniche e cardiovascolari, una situazione che possiamo combattere lavorando sulla promozione di una cultura alimentare salubre, sostenibile e accessibile”.
Un primo tema sul tavolo è l’accessibilità del cibo. I prodotti alimentari sostenibili sono spesso più costosi di quelli tradizionali. Il costo medio di un pasto sostenibile è del 20% superiore a quello di un pasto tradizionale e questo rende più difficile l’accesso alle fasce con un reddito inferiore (Astril, 2022). In termini geografici, il cibo sostenibile è spesso prodotto e distribuito in aree urbane, il 70% dei prodotti alimentari sostenibili viene infatti venduto in aree urbane, lasciando scoperte le zone più remote del Paese (Legambiente, 2023). In termini culturali, le persone con un livello di istruzione e di reddito più elevato sono più propense a scegliere alimenti sostenibili: il 70% di queste ritiene che sia importante mangiare in modo sostenibile (Eurobarometro, 2022). In Italia la povertà alimentare è aumentata del 20% nel 2022, raggiungendo i 4 milioni di persone e il 20% dei bambini italiani vive in povertà assoluta (Oxfam, 2022) e circa 828 milioni di persone nel mondo non hanno avuto accesso a cibo sicuro (FAO, 2023). Secondo il Rapporto Coop 2023 45,5 milioni di italiani, circa il 20%, hanno dovuto fare rinunce più o meno grandi nel 2023 a causa dell’inflazione e il 10% ha dichiarato di essere in grandi difficoltà economiche e di non sapere come arrivare a fine mese.