Milano, 11 ott. (askanews) – La prevenzione riveste un ruolo fondamentale per la nostra salute, consentendo di giocare d’anticipo nella gestione di molte malattie, oltre a rappresentare un importante fattore di sostenibilità economica per il Servizio Sanitario Nazionale. Ma non per tutti gli italiani “prevenire è meglio che curare”: oltre 4 connazionali su 10 non si sottopongono ad alcun controllo preventivo o screening. Tra le principali motivazioni, la mancanza di consapevolezza e sensibilità sul tema e le disponibilità economiche limitate. Questo il quadro – poco confortante – che emerge dall’ultima edizione dello “Stada Health Report”, un’ampia indagine online condotta tra marzo e aprile 2023 da Human8, per conto del Gruppo Stada, su un campione rappresentativo di 32 mila persone in 16 Paesi – Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia, Kazakistan, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Spagna, Svizzera, Regno Unito e Uzbekistan. I risultati italiani sono stati presentati oggi in occasione di una conferenza stampa a Milano.
Nel dettaglio, il 42% degli italiani – in particolare uomini e di età compresa tra i 18 e i 34 anni – non effettua nessun check up, mentre circa metà del campione intervistato (49%) aderisce solo ad alcune attività di prevenzione: tra i controlli medici più diffusi, le visite odontoiatriche (59%) e gli esami del sangue (51%): percentuali più basse di adesione per quanto riguarda gli screening per il tumore all’intestino (30%) e per il tumore della pelle (26%) e la gastroscopia (11%). Si registrano, inoltre, alcune differenze di genere: le donne risultano essere più propense a sottoporsi a visite ginecologiche (69%) o a programmi di screening per il tumore alla mammella (66%), mentre poco più di 4 italiani su 10 di età superiore ai 55 anni (42%) partecipa a screening della prostata e solo il 9% degli uomini si sottopone a controlli per il tumore ai testicoli.
Ma quali sono gli ostacoli che impediscono una più ampia adesione ai controlli sanitari? Per il 29% degli intervistati la causa principale è la mancanza di conoscenza di quali controlli effettuare o la scarsa disponibilità economica, mentre il 18% lamenta la mancanza di tempo e il 16% sostiene di non aver bisogno di sottoporsi ad alcune attività di prevenzione. “Mentre il Report dello scorso anno ha mostrato come il Covid-19 abbia avuto un impatto significativo sulla salute mentale e fisica degli italiani, quest’anno il focus dello Stada Health Report è sulla prevenzione. Abbiamo intervistato 2 mila italiani e i risultati evidenziano una significativa distanza tra l’importanza di adottare misure preventive e il numero di italiani che si sottopone effettivamente a controlli preventivi adeguati – afferma Luca Vitaloni, Senior Research Manager Human8 -. In particolare, abbiamo osservato che oltre il 40% degli italiani non si presenta ad alcun controllo medico e che quasi 1 italiano su 3 non è nemmeno consapevole che potrebbe sottoporsi a dei controlli o non se li può permettere”.
Non ci sono, però, solo dati scoraggianti: il Report evidenzia anche alcuni risultati positivi. Inaspettatamente, nonostante l’attuale contesto storico, il benessere mentale degli italiani è migliorato. Il 70% degli intervistati – principalmente uomini e over 55 – dichiara che la propria salute psichica è “buona” o “molto buona”, registrando un + 10% rispetto al 2022: un trend in crescita che si riscontra anche negli altri Paesi coinvolti nella survey. Anche la qualità del sonno è migliorata: 2 italiani su 3 (67%) – in particolare uomini e di età compresa tra i 18 e i 34 anni – sostengono di riposare bene durante la notte (di contro il 59% nel 2022). Non mancano, comunque, le preoccupazioni – in primis la paura di perdere un familiare (63%), le problematiche legate alla salute (61%) o di carattere economico (50%) – che solitamente sono discusse in privato, in famiglia o nella propria cerchia di amici (44%), anche se 1 italiano su 4 (24%) preferisce non confidarsi con nessuno.
Un altro topic analizzato dallo Stada Health Report è il livello di soddisfazione degli italiani nei confronti del sistema sanitario. Come negli altri Stati, anche nel nostro Paese si registra un calo della fiducia dei cittadini, passando dal 69% nel 2021 al 51% nel 2023, posizionando l’Italia al terz’ultimo posto, seguita solo dalla Serbia e dalla Polonia. A preoccupare 1 nostro connazionale su 3 – soprattutto donne e over 55 – è la difficoltà di approvvigionamento dei farmaci. Di contro, gli italiani sono tra i più fedeli in Europa alla farmacia (73%) e 2 su 5 sono favorevoli alla vaccinazione presso questo presidio sanitario, con una percentuale (40%) di gran lunga superiore alla media europea (24%). Infine, l’Italia è nella “top 3” per quanto riguarda l’uso della ricetta elettronica (76% di contro una media europea del 45%).
“Ancora una volta lo Stada Health Report ci consente di avere a disposizione dati utili per fare un’attenta riflessione sui reali bisogni di salute dei cittadini. In particolare, ciò che emerge in maniera molto chiara nell’edizione di quest’anno è quanto ancora si debba fare in termini di prevenzione: uno sforzo che deve coinvolgere tutti, Istituzioni, operatori sanitari e aziende – commenta Salvatore Butti, General Manager & Managing Director di Eg Stada Group -. Da anni noi di Eg Stada ci impegniamo per sensibilizzare la collettività sull’importanza di una corretta attività di prevenzione sostenendo giornate di screening in farmacia e supportando il ‘Tour della Salute’, l’evento itinerante che offre la possibilità di sottoporsi gratuitamente a consulti medici. È anche grazie a questi progetti di sostenibilità sociale che riusciamo a dare concretezza alla nostra purpose, ‘Caring for People’s Health as a Trusted Partner'”.