Roma, 6 ott. (askanews) – Parte dalla Basilicata il Progetto Ricas Italia, la Rete delle Istituzioni e dei Cittadini per la Cooperazione, la Cultura, l’Ambiente e la Solidarietà contro la povertà e l’inquinamento del pianeta Il giornalista Biagio Maimone, originario di Maratea, fondatore del sito “Progetto di Vita per il Sud” – www.progettodivitasud.it – per il rilancio del Mezzogiorno, ha proposto al Gal – “La Cittadella del Sapere” dell’Area Sud della Basilicata, che comprende 27 Comuni, il Parco Nazionale del Pollino, il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese e Maratea, di sostenere e condividere il progetto relativo alla costituzione della Rete dei Comuni e delle Regioni per la tutela ambientale, la cultura, la cooperazione e la solidarietà tra i cittadini, contro la povertà e l’inquinamento del pianeta. Il progetto riattualizzato recentemente, sottoposto a Nicola Timpone, Direttore del Gal, rientra tra le iniziative da proporre all’Unione Europea per dare impulso ad un nuovo modo di fare cultura, al fine di realizzare un impegno a favore della sostenibilità, contro il degrado e la povertà e dare forza ulteriore alla richiesta formulata all’Unesco di candidare l’Area Sud della Basilicata a Patrimonio Mondiale Mondiale dell’Umanità, che ha ottenuto il sostegno da parte del Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, del Ministro degli Esteri Antonio Tajani, del Ministro per le Riforme Istituzionali Alberta Casellati e dal Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. La Rete che dovrà essere realizzata, secondo Maimone, avrà l’intento di aggregare, partendo dalla Basilicata, il maggior numero di Comuni e di Regioni, affinché si impegnino attivamente per la tutela ambientale e contro l’inquinamento, nonché per la salvaguardia dell’intero ecosistema, attraverso azioni concrete che coinvolgano, nel contempo, i cittadini e le Istituzioni. Ma importante sarà la cultura o meglio l’emancipazione culturale attraverso la cura dei valori dei territori che conduce a quella cultura che può definirsi la cultura della bellezza. La povertà culturale e morale genera povertà economica e miseria nonché il. proliferare della violenza e della malavita. Ai Comuni e alle Regioni e ai cittadini spetterà il compito di monitorare i singoli territori. Ne consegue, pertanto, che ad essi spetti anche il compito di controllare privati ed industrie affinché rispettino l’ambiente e utilizzino tutti i mezzi necessari per evitare l’inquinamento, al fine della salvaguardia della potabilità delle acque del mare e dei fiumi, nonché la salvaguardia dei territori. Grande responsabilità avranno le amministrazioni comunali e regionali, che dovranno interfacciarsi con il governo non solo italiano, considerato che il tema dell’inquinamento del pianeta è un tema che coinvolge tutte le nazioni. “La povertà culturale e morale è la conseguenza del degrado ambientale, che è la conseguenza del degrado morale” ha dichiarato Nicola Timpone, il quale ha aggiunto: “L’acuirsi della crisi dei valori della nostra società ha prodotto, oltre ad un impoverimento economico complessivo, anche la decadenza del valore della “cultura umana” e dei principi morali e civili”. L’ideatore del progetto Biagio Maimone ha aggiunto: “Per noi porre al centro l’uomo e la sua dimensione sociale ed ambientale significa creare una nuova forma di relazione umana e di comunicazione, che si avvalga della creatività quale forza propulsiva per incamminarsi in un nuovo processo socio-economico che possa realmente favorire lo sviluppo del progresso umano”.