Milano, 4 ott. (askanews) – “L’autista è un giovane del mio territorio, una persona conosciuta e stimata”. Così Luca Zaia, presidente del Veneto, su Rtl. Il giovane è Alberto Rizzotto, trevigiano come Zaia. “Lascerei ai tecnici la ricostruzione della dinamica, basandoci sulle testimonianze delle persone in loco, le telecamere di bordo e le videocamere di sorveglianza. Si ipotizza un possibile malore dell’autista, poichè ho visto personalmente cosa può accadere quando una persona si sente male al volante, il che potrebbe spiegare l’incidente del pullman. Gli inquirenti diranno ciò che è accaduto”.
Zaia ha poi fatto su Facebook il punto sull’incidente di Mestre. “L’ipotesi principale al momento è che il conducente del bus, il trevigiano Alberto Rizzotto, possa aver avuto un malore. Il bus è fuoriuscito dalla carreggiata sul cavalcavia della Vempa, ha sfondato il guard rail ed è finito nel vuoto vicino ai binari, dopo un volo di una decina di metri. Il mezzo elettrico ha preso fuoco per ragioni ancora sconosciute. Cruciale sarà l’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza e delle videocamere interne del bus”. Zaia ricorda che il bus era carico di persone, a bordo c’era una comitiva di ucraini ma anche persone di altre nazionalità; il bilancio ufficiale a stamattina è di 21 morti, tra cui un bambino di un anno e un’adolescente.
Tra le vittime identificate ci sono 5 cittadini ucraini, un tedesco, un croato, un francese e l’autista italiano. Sono 15 i feriti, due sono bambini, due adolescenti: 5 sono in gravissime condizioni. Alcuni dei feriti sono ancora in fase di identificazione. Le salme sono state portate in obitorio a Mestre. Nei soccorsi, ricorda Zaia, sono stati impegnati oltre 100 vigili del fuoco, più di 40 mezzi del Suem, l’elicottero del Suem118 di Treviso. Sono stati coinvolti tutti i principali ospedali del Veneto.
Il presidente ringrazia il patriarca di Venezia, Moraglia, per la vicinanza. “Ieri sera, subito dopo l’incidente del bus a Mestre, il patriarca di Venezia Francesco Moraglia è arrivato sul luogo dell’incidente e ha benedetto le salme appena estratte dalle macerie dell’autobus, pregando per i defunti – tra cui anche bambini – e per i feriti. Un altro grande, immenso e generoso segnale di vicinanza della chiesa veneziana per chi ha perso la vita in questa immane tragedia, e per chi resta a piangere familiari ed amici”.