Granada, 4 ott. (askanews) – Sfruttare il sostegno ottenuto al Med9 di Malta per cercare di ottenere “passi avanti concreti” dell’Ue sulla gestione dei migranti. E’ questo l’obiettivo della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, giovedì e venerdì a Granada in Spagna per un doppio appuntamento: prima la riunione della Comunità politica europea, poi il Consiglio europeo informale in vista del summit “formale” in programma a Bruxelles a fine mese.
Gli incontri di Granada arrivano a pochi giorni dal Med9 di Malta, dove l’Italia è riuscita a far inserire nella dichiarazione finale un ampio supporto alle sue richieste per la gestione delle migrazioni, anche rispetto al Memorandum sulla Tunisia (la cui attuazione appare però a rischio, viste le resistenze di Tunisi ad accettare le condizioni poste). Il tema dei migranti è stato inserito nell’agenda di Granada su richiesta di Meloni e il presidente del Consiglio Ue Charles Michel, nella sua consueta lettera di convocazione, l’ha indicata come la questione “più pressante” sul tavolo in questo momento. Dunque Meloni intende sfruttare la ‘scia’ del Med9. Se però a Malta era complessivamente facile trovare una consonanza tra i Paesi del Mediterraneo, più direttamente toccati dal problema degli sbarchi, al Consiglio europeo ci sono sensibilità – quelle dei Paesi del nord – diverse. Lo dimostrano le tensioni dei giorni scorsi con la Germania, non ancora rientrate, culminate nell’emendamento di Berlino al Patto per le migrazioni e l’asilo a favore delle Ong con il conseguente stop dell’Italia all’accordo. Dopo il ‘gelo’, le diplomazie dei due Paesi hanno lavorato – e stanno lavorando – per cercare una soluzione di compromesso “che possa soddisfare tutti”, sottolineano fonti italiane. L’obiettivo è avvicinare le posizioni e ufficializzare la ‘pace’ in un bilaterale tra Meloni e Scholz, al momento però non ancora fissato. Proprio oggi, peraltro, il vicepresidente della Commissione Margaritis Schinas ha sollecitato la rapida approvazione del Patto, che procede lentamente non solo per la ‘querelle’ tra Roma e Berlino.
Se l’argomento migranti sarà toccato, il focus del Consiglio informale è però molto più generale e sarà una riflessione su quanto fatto dall’Ue dopo la pandemia da Covid e l’invasione dell’Ucraina, sui risultati raggiunti e su quel che rimane da fare, anche con lo sguardo alla prossima legislatura europea, che avrà una nuova “Agenda strategica”. Dunque si dovrà discutere di indipendenza strategica, di rafforzamento della base industriale, di potenziamento della difesa comune e dell’industria della difesa. Se non è previsto, almeno ufficialmente, un confronto sulla nuova governance europea, si parlerà invece di allargamento, dal momento che a dicembre la Commissione presenterà i report su Ucraina, Moldavia e Georgia e poi il Consiglio dovrà decidere se dare via libera ai negoziati per l’ingresso. “Adesso – sottolineano le fonti – tutti i Paesi valutano positivamente l’allargamento, per rendere l’Unione più forte e autonoma, ma il tema è come adattare le regole e i meccanismi a un campo ancora più vasto, a maggior ragione con un eventuale partner rilevante come l’Ucraina”. Si dovrà quindi rivedere l’assetto dell’Ue, da un punto di vista istituzionale, ad esempio sui meccanismi di voto; sul budget; sulle politiche da mettere in campo. Basti pensare, a questo proposito, a come cambierebbe la Politica agricola comune (Pac) con l’ingresso di un gigante agricolo come Kiev. L’Italia, da parte sua, è favorevole all’allargamento, con le opportune misure, ma in particolare ha la “priorità” dell’ingresso dei Balcani occidentali, a partire dall’Albania.
Prima del Consiglio, giovedì, si riunirà la comunità politica europea, con la partecipazione (probabilmente in presenza) del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La Cep, nata per iniziativa di Emmanuel Macron, tiene a Granada il suo terzo incontro, dopo quelli di Praga e Chisinau, mentre il quarto sarà ospitato l’anno prossimo nel Regno Unito. Dell’organismo fanno parte tutti i Paesi europei, anche quelli non aderenti all’Unione, con la significativa eccezione della Russia. Dopo gli interventi inaugurali della presidenza spagnola, della presidente della Commissione Ursula von der Leyen, di Michel e dello stesso Zelensky, si terranno quattro tavole rotonde parallele: sul multilateralismo; sull’energia; sulle competenze; su digitale e Intelligenza artificiale. In quest’ultima interverrà Meloni, che sul tema si sta impegnando molto, sottolineando (le ultime volte al G20 di Delhi e all’Assemblea generale dell’Onu) la necessità di governare un’innovazione tecnologica che vede come una “grandissima opportunità ma accompagnata anche da rischi”. Sull’IA Meloni ha avuto negli ultimi mesi molti incontri, anche con privati, e sarà uno degli argomenti al centro del G7 a presidenza italiana.