Roma, 2 ott. (askanews) – Le disparità di reddito tra le regioni di uno stesso paese restano rilevanti e in alcune economie sono perfino aumentate negli ultimi vent’anni, mentre nello stesso periodo le disparità di reddito tra paesi si sono ridotte. Lo rileva l’Ocse nel suo ultimo rapporto di analisi su questo specifico tema – Oecd Regional Outlook – spiegando che le regioni metropolitane hanno continuato a muoversi all’avanguardia rispetto ad altre aree, dove invece si assiste a “riduzione e invecchiamento della popolazione, peggioramento della qualità delle infrastrutture e peggioramento dei servizi pubblici”.
E l’impatto degli shock più recenti, tra cui quello derivante dalle misure correlate al Covid e le ricadute della guerra in Ucraina, hanno ampliato queste disparità regionali.
Un quadro nel quale l’Italia non brilla, dato che secondo l’Ocse è uno dei Paesi, assieme a Grecia, Portogallo e Spagna, in cui le disparità a livello regionale sono aumentate più della media.
Tuttavia, secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico questa tendenza “non è inevitabile. Questo studio mostra che negli ultimi due decenni diversi paesi sono stati in grado di ridurre le disparità regionali”.
Lo studio mette anche in luce il ruolo chiave della produttività nell’intervenire sulle disparità regionali e l’importanza di migliorare le infrastrutture e i servizi pubblici nelle zone più in ritardo, facendone “una piattaforma per il loro rilancio, per la resilienza e per una crescita sostenibile e inclusiva”, dice l’Ocse.
Secondo l’ente parigino “circoli virtuosi” possono essere motori di sviluppo, con implicazioni su ampia scala e opportunità per i cittadini residenti. Il Regional Outlook mette poi in rilievo l’importanza delle politiche agili e flessibili per rispondere ai futuri shock.