Crevalcore (Bologna), 29 set. (askanews) – Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha annunciato che domani, sabato 30 settembre, sarà a Crevalcore nel bolognese dove incontrerà il gruppo dei lavoratori del presidio fuori dai cancelli dello stabilimento Magneti Marelli. Ma per la Cgil di Bologna e dell’Emilia-Romagna “non è un ospite gradito” dopo le sue dichiarazioni nelle quali “scarica la responsabilità su Maurizio Landini”.
“Se non avesse fatto le dichiarazioni che ha fatto a mezzo social e a mezzo stampa non sarebbe ovviamente persona non gradita”, ha spiegato il segretario della Fiom di Bologna, Simone Selmi. “Dal momento che dà la responsabilità della situazione dell’automotive e di Magneti Marelli in particolare al segretario generale della Cgil Maurizio Landini è evidente che Calenda non sa di cosa sta parlando e sposta l’attenzione delle reali colpe di questa situazione a chi di colpe non ne ha”. E ha osservato: “La nostra organizzazione è dal 2010 che dice che è in atto un disinvestimento sul settore auto legato al tema del contratto specifico di lavoro che è stato costruito dentro Fiat applicato anche a Marelli in quanto azienda del gruppo. Quel contratto prevedeva già un meccanismo di mancato impegno rispetto alla saturazione di impianti produttivi”.
“È dal 2010 che stiamo dicendo alla politica e quindi anche a Calenda e a chi ricopriva cariche dirigenziali nell’associazione degli industriali, che c’era un problema serio da un punto di vista dell’automotive sulle future transizioni. Siamo stati inascoltati da tutti”, ha aggiunto Selmi. “Oggi siamo un paese che ha una capacità installata di oltre un milione di autoveicoli e attualmente nel produciamo 560mila. Non c’è una responsabilità del sindacato ma di chi non ha più attenzionato tutto il sistema dell’automotive all’interno del dibattito pubblico, delle riforme e del tipo di investimento che il paese pensava di fare. Calenda essendo parlamentare è uno dei responsabili di questa situazione, che scarichi la palla sulle organizzazioni sindacali credo che sia abbastanza inopportuno ed è per questo che pensiamo che qui non sia benvenuto”.
“Se si presenta” al presidio “responsabilmente risponderà delle accuse fatte al nostro segretario. Soprattutto deve esserci una reazione di chi oggi sta lottando, a differenza di Calenda, per tenere l’automotive nel nostro paese” ha concluso il segretario provinciale della Fiom.