Milano, 22 set. (askanews) – “In una parola, la vendemmia 2023 può essere descritta come sfidante, però siamo già a buon punto: le nostre basi spumante sono quasi tutte pronte, siamo in procinto di concludere la vendemmia delle uve bianche e continueremo anche a ottobre con le uve rosse. In Trentino il territorio impone una vendemmia lunga, ma ad oggi, possiamo sicuramente affermare che abbiamo ottime aspettative sui vini base Trentodoc”. Lo ha affermato Fabrizio Marinconz, enologo della Cantina Viticoltori Trento (Cavit), il Consorzio che riunisce 11 Cantine del territorio collegate a oltre 5.250 viticultori.
In particolare in annate così climaticamente complesse, Cavit sottolinea l’importanza non solo dell’esperienza dei vignaioli e della competenza agronomica ma anche della tecnologia, come i software per la viticoltura di precisione utilizzati a supporto del lavoro in vigna e che “permettono di analizzare i dati raccolti e prendere decisioni condivise con tutta la filiera, dalla gestione dei vigneti alla scelta dei vitigni più promettenti”. La piattaforma digitale “Pica”, sviluppata da Cavit per ottimizzare attraverso una dettagliatissima banca dati e un monitoraggio in tempo reale tutte le operazioni agricole, opera attraverso sensori dislocati nei vigneti ed è fruibile dagli agronomi direttamente sul campo. “Con l’aiuto di ‘Pica’, effettuiamo selezioni in vigna che ci permettono di realizzare una varietà di spumanti Trentodoc e un’ampia varietà di vini con una forte connotazione legata al loro territorio d’origine” aggiunge Marinconz, sottolineando che “questo processo unisce il terroir trentino e l’esperienza del nostro vasto network di agricoltori, garantendo una qualità costante dalla prima all’ultima bottiglia”. Ricordando che “da noi la vendemmia viene eseguita tutta manualmente, addirittura con doppia raccolta, per assicurare la maturazione perfetta di ogni singolo grappolo”, l’enologo di Cavit, evidenzia come la “vendemmia digitale” consente di far fronte a molte sfide del cambiamento climatico, offrendo una gestione ottimale dei vigneti, riducendo lo spreco d’acqua e migliorando la salute delle viti.
Il Consorzio gode anche del supporto dei centri di eccellenza nazionale per la ricerca enologica, come l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige (Fondazione Edmund Mach) e la Fondazione Bruno Kessler.
Con un’area vitata pari a oltre il 60% dell’intera superficie vitata trentina, la Cantina Viticoltori Trento firma un’ampia gamma di vini e spumanti destinati alla Gdo e all’Horeca in tutto il mondo. Con un fatturato consolidato di 264,8 milioni di euro nell’esercizio 2021-2022, il Gruppo Cavit si posiziona tra i principali protagonisti del settore in Italia, con una quota export che rappresenta il 72% dell’intera produzione. Negli Stati Uniti, in particolare, è il marchio di vino italiano più diffuso.