Roma, 20 set. (askanews) – “I dati emersi dalla relazione sottolineano la complementarità, l’importanza e il ruolo svolto dal comparto sanitario accreditato in Veneto. Siamo parte integrante e costitutiva del Servizio Sanitario Regionale e sentiamo la responsabilità di dare risposte concrete in termini di cura e assistenza secondo le disposizioni della regione Veneto”. Lo afferma Giuseppe Puntin, Presidente di Aiop Veneto associazione che raggruppa il maggior numero di strutture ospedaliere accreditate in Regione. Secondo i dati della “Relazione sociosanitaria 2023”, pubblicata da Regione Veneto, sull’attività svolta nell’anno del 2022 le strutture ospedaliere accreditate hanno effettuato, infatti, oltre un quinto dei ricoveri complessivi. In particolare, 90.712 sono stati i ricoveri a pazienti residenti in Veneto e 34.408 quelli a pazienti provenienti da altre regioni. “Numeri – precisa Puntin – che evidenziano la qualità dell’assistenza ospedaliera delle strutture private accreditate in Veneto in grado di attrarre oltre il 50% della mobilità sanitaria attiva dell’intera regione contribuendo in misura rilevante per assicurare alla stessa il saldo positivo”. Dalla relazione emerge ancora come le strutture ospedaliere unitamente ai poliambulatori accreditati abbiano erogato nel corso del 2022 oltre 9,5 milioni di prestazioni ambulatoriali, tra cui visite specialistiche, esami di diagnostica, esami di laboratorio, fisiatria, ecc… Relativamente alla spesa che la regione sostiene per l’attività rivolta ai propri cittadini, la relazione sociosanitaria conferma che, salvo per le somme destinate a recuperare le prestazioni sospese durante la pandemia COVID, il finanziamento destinato alle strutture private accreditate è bloccato da molti anni. “Tali limiti di risorse – precisa Puntin – sono stati determinati molti anni fa in un contesto macroeconomico, sociale e sanitario completamente diverso dall’attuale e sono stati mantenuti bloccati negli anni anche per effetto di una normativa nazionale del tutto distante ed avulsa dalla realtà”. “Nel corso degli anni – conclude Puntin – abbiamo assistito ad un progressivo aumento di richieste di prestazioni ambulatoriali ed ospedaliere da parte della popolazione che tuttavia non possono essere erogate dalle strutture private accreditate a causa dei sopramenzionati limiti di spesa che sono oggi del tutto anacronistici. Come sempre in passato l’ospedalità privata accreditata della nostra regione ha dato prova di essere responsabile nel farsi carico delle difficoltà, pur oggettive, di carattere generale, ma ora appare sempre più inderogabile rivedere le disposizioni che regolamentano i finanziamenti per la copertura dei costi che si sono manifestati negli anni e che sono, per loro natura, progressivi e incomprimibili”.