Roma, 20 set. (askanews) – “Tante e troppe volte ci siamo sentiti rispondere che i rom non potevano essere allontanati dai campi perché sono quasi tutti italiani ma oggi finalmente in commissione per voce dell’assessora alle Politiche Sociali e alla Salute Barbara Funari abbiamo appreso che nei villaggi della solidarietà, ossia, quelli gestiti da Roma Capitale, i rom italiani sono circa il 16%. Finalmente possiamo dire che avevamo ragione e che questa scusa è stata utilizzata sia dalla sinistra che dal M5S per non attuare le leggi in vigore nel nostro Paese. La stragrande maggioranza di rom, sinti e caminanti proviene dai paesi dell’ex Jugoslavia e poco più del 10% dalla Romania”. Così in una nota Federico Rocca, consigliere capitolino di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione controllo, garanzia e trasparenza di Roma Capitale, a margine della seduta di commissione che si è occupata del Piano capitolino per il suoeramento dei campi, audendo l’assessora Funari.
“Per questo motivo ho ribadito nuovamente all’amministrazione la necessità di controllare chi ha diritto a stare sul suolo italiano o meno in base alle normative vigenti – ha riportato Rocca -. Gli extracomunitari, quindi i cittadini provenienti dai paesi della ex Jugoslavia devono avere il permesso di soggiorno, chi non lo ha perché continua a vivere nei campi e ricevere i nostri servizi quando dovrebbe essere riaccompagnato nel loro paese d’origine? – si chiede Rocca – Idem per i cittadini europei, quindi i romeni, i quali in base alla direttiva europea 38/2004 devono avere specifici requisiti per vivere in un altro paese dell’Unione. L’assessore ha risposto che sono norme inattuabili e che Roma Capitale può fare poco, quindi sostanzialmente alla resa anche se noi dovremmo erogare i nostri servizi a chi è in regola con i documenti”.
“Nel nuovo piano illustrato saranno stanziati 12,9 mln di di fondi europei per i quali sono stati avviati dei bandi che dovranno rispondere alla richiesta di co-progettazione di soluzioni con il terzo settore – riporta ancora Rocca – contrasto all’antiziganismo, regolarizzazione dei documenti, promozione della salute, contrasto alla dispersione scolastica, formazione per l’avviamento al lavoro e per la nascita di piccole imprese, corsi di formazione e di orientamento, formazione lavorativa, tirocini e apprendistato”.
“Solo il tempo ci dirà se sarà stato l’ennesimo libro dei sogni e di dispendio di risorse pubbliche – conclude Rocca – nel tentativo di provare ad integrare delle comunità che nel corso degli ultimi 3 decenni non hanno dato grandi segnali di volersi integrare e cogliere le opportunità che le amministrazioni hanno messo a disposizione, su tutto la scolarizzazione visto che oggi solo il 13% dei bambini rom va a scuola, questo non per loro scelta ma per volontà dei genitori che preferiscono avviarli ad altre attività..