Milano, 19 set. (askanews) – In tutta Italia è ricominciata la scuola e proprio per questo è fondamentale far controllare la vista dei bambini. L’inizio dell’anno scolastico è infatti il momento più indicato per accertare ed eventualmente correggere eventuali difetti visivi dei più piccoli.
“La tutela della vista soprattutto dei bambini è un fatto prioritario – spiega ad askanews Matteo Piovella, Presidente della Società Oftalmologica Italiana -. La Soi si è sempre impegnata e per questo ha creato il calendario delle giuste visite oculistiche a cui si debbono sottoporre soprattutto i bambini. Partiamo con una visita oculistica alla nascita, ai 3 anni di età, il primo giorno di scuola. Poi abbiamo un periodo tra gli 8 e i 13 anni in cui bisogna monitorare l’eventuale insorgenza della miopia. Ricordo che la miopia nei Paesi asiatici sta diventando quasi un’epidemia sui teenager: praticamente diventano quasi tutti miopi. E quindi ci vuole una particolare attenzione”.
Tra lezioni, compiti in classe e interrogazioni, è infatti sui banchi di scuola che principali difetti della vista – non solo miopia, ma anche astigmatismo e ipermetropia – manifestano i loro sintomi più evidenti. “I bambini – assicura Piovella – ci mandano dei messaggi: vediamo che stortano la testa, che prendono una posizione particolare quando scrivono, e magari sono distratti quando devono guardare la lavagna”.
Così, oltre a genitori e familiari, è proprio il mondo della scuola a giocare un ruolo cruciale nella salvaguardia della vista dei più piccoli. “Infatti abbiamo anche da sempre la collaborazione degli insegnanti, che sono le prime a far presente alle mamme e ai genitori: ‘Guardate fate fare una visita oculistica’ perchè hanno anche solo l’impressione che il bambino abbia difficoltà, magari anche nella lettura, non solo da lontano – evidenzia ancora il presidente della Soi -. La scuola è il nostro riferimento principale”.
Il problema è che ottenere una visita dall’oculista non è semplice, i tempi sono in genere piuttosto lunghi, e così alcune famiglie preferiscono rivolgersi all’ottico oppure all’ortottista. Su questo il messaggio che arriva dalla Società Oftalmologica Italiana è chiaro: “Il medico oculista ha l’esperienza e soprattutto ha gli strumenti per potere assistere al meglio proprio e soprattutto i bambini – puntualizza ancora Piovella -. Andare dall’ottico per curare gli occhi è come andare in un bellissimo negozio di scarpe per curare i problemi di ortopedia invece di andare dal medico ortopedico”.