Roma, 19 set. (askanews) – “Se i tassi fossero rimasti quelli dell’anno scorso o di due anni fa io avrei avuto 14-15 miliardi in più da mettere ad esempio sulla riduzione fiscale. Non ci sono più”, lo ha detto il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo al convegno “Le buone leggi”. “Per chi è indebitato l’aumento dei tassi di interesse non è un fatto positivo – ha affermato – noi abbiamo un debito tale per cui lo spread rispetto all’anno scorso dei tassi d’interesse fa sì che una manovra di bilancio sia stata portata via dalla rendita finanziaria. Io ho detto 14-15 miliardi, poi può essere qualcosa di meno o qualcosa di più”.
“Quando si fa la legge di bilancio è sempre così: le richieste da parte dei partiti e dei ministri sono sempre al di là delle reali possibilità. Poi il bilancio ha un pregio: si tira una linea e deve quadrare”, ha spiegato Giorgetti, ricordando: “A breve il Parlamento sarà chiamato ad approvare qual è il numeretto di deficit che sta nella Nadef e che dobbiamo presentare in Europa” ha aggiunto “in ogni caso bisogna mettere un numero ragionevole che dimostri la volontà del Paese di tornare ad una politica prudente”.
Comunque, per la manovra “è un momento decisivo”, ma “i giornali sono pieni di ipotesi spesso fantasiose”. “E’ cruciale quello di cui abbiamo discusso all’Ecofin – ha aggiunto – sulla nuova governance economica europea che si traduce nella disciplina di bilancio dei singoli paesi”.
“A me fanno paura non le valutazioni della Commissione europea ma dei mercati che comprano il nostro debito pubblico”, ha concluso il ministro dell’Economia, concludendo: “Io tutte le mattine mi sveglio e ho un problema – ha aggiunto – devo vendere debito pubblico e devo essere accattivante per convincere la gente ad avere fiducia”.