Roma, 19 set. (askanews) – “Giustizia per Beniamino”. Lo chiedono decine di parenti e amici di Beniamino Zuncheddu, arrivati a Roma da Burcei, in provincia di Cagliari, per sostenere la richiesta di revisione del processo per il pastore sardo in carcere da 32 anni per la strage di Cuili is Coccus, del gennaio 1991, in cui vennero uccise tre persone.
Alla manifestazione, davanti alla Tribunale di Roma, organizzata dal Partito radicale, erano presenti tra gli altri, Irene Testa, garante dei detenuti in Sardegna, l’avvocato Mauro Trogu, legale di Zuncheddu, il sindaco di Burcei, Simone Monni, e Gaia Tortora, la figlia di Enzo, simbolo delle vittime della giustizia che sbaglia.
Nella richiesta di revisione firmata dall’ex procuratrice generale di Cagliari, Francesca Nanni e dall’avvocato Trogu, si evidenzia come le indagini, che hanno portato alla condanna di Zuncheddu, siano state inquinate e l’unico teste d’accusa abbia dichiarato il falso.
Oggi la Corte d’appello di Roma è chiamata a decidere sull’ammissione di testimoni nel procedimento di revisione del processo e sulla sospensione della pena per Beniamino, che si è sempre dichiarato innocente.