Vino, Ismea: in primo semestre 2023 export -1,4% e -0,4% fatturato – askanews.it

Vino, Ismea: in primo semestre 2023 export -1,4% e -0,4% fatturato

Dati Istat di giugno confermano calo spedizioni all’estero
Set 18, 2023

Milano, 18 set. (askanews) – I dati Istat di giugno 2023 confermano il rallentamento delle spedizioni di vino oltre i confini nazionali: l’elemento di novità che si aggiunge alla flessione dei volumi è la contrazione anche in valore. E’ quanto emerge dal report dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea).

Considerando il cumulato del primo semestre, infatti, “si registra una riduzione dei quantitativi pari all’1,4% a cui si affianca un -0,4 del fatturato, evento piuttosto raro per il settore viticolo nazionale che negli ultimi anni aveva abituato gli operatori a crescere in termini di introiti”.

“Anche questo dato, sicuramente al di sotto delle aspettative, va letto come il risultato di approvvigionamenti importanti fatti durante la pandemia quando, dietro il timore di rotture di stock c’era stata una corsa agli accaparramenti” spiega Ismea, ricordando che “ora che anche la filiera della logistica è tornata alla normalità la domanda estera non ha più il timore di restare senza prodotto”. Analizzando i dati più nel dettaglio, “i vini Dop perdono in volume (-5%) ma tengono in valore, segno evidente di un incremento del valore medio, mentre le IGP rispondono con un -4% dei volumi e un -5% del valore”.

“Dinamica differente per i vini comuni che mostrano una progressione del 9% in volume, mentre in valore si fermano al +6% confermando in qualche modo la riduzione dei prezzi alla produzione monitorata da Ismea negli ultimi mesi. Altra nota negativa “è relativa agli spumanti che complessivamente perdono in volume il 5% rispetto al primo semestre 2022, con un frenata in particolare del Prosecco (-6%)”.

Nel confronto con il semetre gennaio-giugno dello anno, si evidenzia un calo delle esportazioni in particolare negli Stati Uniti (-11,2% in quantità e -6,9 in valore), in Canada (-19,4% e -16,2%), in Giappone (-15,1% e -5,1%), in Cina (-30,2% e – 14,3) e in Corea del Sud (-40,6% e 33,6%).