Soncino, 18 set. (askanews) – Piero Manzoni torna a casa: a 90 anni dalla nascita il lavoro dell’artista, uno dei più importanti del Novecento, arriva nel Museo della Stampa di Soncino, in provincia di Cremona, dove Piero era nato nel 1933. Organizzata dalla Fondazione Piero Manzoni di Milano e dalla Pro Loco di Soncino, la mostra “Relazioni (im)possibili” espone, accanto agli Achrome, alle Linee e alla Merda d’artsita, anche lavori di artisti delle generazioni più recenti che, in modi diversi, hanno proseguito nel solco concettuale tracciato da Manzoni. E i nomi sono importanti: Gianni Caravaggio, Fabio Roncato, Liliana Moro, Andrea Francolino, David Reimondo, solo per citarne alcuni.
Curata da Demis Martinelli e da Rosalina Pasqualino di Marineo, l’esposizione cerca di fare emergere, in modo ovviamente indiretto, quel “sangue manzoniano” che scorre nelle vene degli artisti ospitati e che prende anche la forma di una maggiore libertà che i curatori hanno lasciato nell’interpretare questa relazione. Con il risultato di avere opere molto diverse, di proporre ai visitatori una varietà di strade possibili – o impossibili, come suggerisce il titolo – che partono dalla lezione di Piero per arrivare all’oggi.
La mostra, che resta aperta fino al 1 ottobre, ha anche ospitato diverse performance.