Roma, 18 set. (askanews) – Città devastate, villaggi distrutti e non raggiungibili dai soccorsi; decine di migliaia di vittime e sfollati, situazione igienico-sanitaria al limite. È il drammatico quadro raccontato dall’organizzazione internazionale CESVI in Marocco e Libia, all’indomani del devastante terremoto e della tempesta Daniel, due catastrofi che hanno messo in ginocchio il Nord Africa in pochi giorni, provocando almeno 14mila morti e 13mila feriti, secondo le ultime stime.
L’organizzazione internazionale sta intervenendo nei due paesi per portare soccorso e assistenza alla popolazione colpita, con distribuzione di beni salvavita, kit igienico-sanitari, coperte, e fornendo assistenza psicologica, con particolare attenzione ai bambini.
“Ci troviamo nella provincia di Al-Haouz, a Sud di Marrakech un’area arida, montagnosa, sono tanti piccoli villaggi dislocati, già prima erano isolati, potete immaginare ora con il terremoto”, racconta CESVI.
In Libia i numeri sono ancora incerti ma si teme un’ecatombe; inoltre, secondo gli ultimi dati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) sono circa di 36.000 le persone rimaste senza casa mentre non è ancora possibile stabilire quale sia la situazione per i 600mila migranti presenti sul territorio.