Roma, 18 set. (askanews) – I palestinesi festeggiano con fuochi d’artificio: il sito preistorico di Tell es-Sultan, vicino alla città di Gerico, nella Cisgiordania occupata, è stato inserito nella lista dei siti Patrimonio Mondiale dell’Unesco.
La decisione, arrivata a Riyad durante la 45esima sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale, ha però scatenato l’ira di Israele che nel 2019 ha lasciato l’Unesco accusandola di parzialità. Il ministero degli Esteri israeliano ha criticato l’iscrizione definendola “un nuovo segno dell’uso cinico che i palestinesi stanno facendo dell’Unesco e della politicizzazione dell’organizzazione”.
I palestinese però festeggiano: “La vittoria di oggi è duplice: politica e culturale – ha detto Abdel Karim Sidr, sindaco di Gerico – nell’ultimo mese c’è stata una feroce battaglia con gli israeliani per impedire che Gerico fosse inserita nella lista del patrimonio culturale, ma la verità non viene coperta e la ricerca scientifica, gli scavi e gli archeologi hanno dimostrato senza ombra di dubbio la veridicità della storia palestinese”.
Tell es-Sultan è nella Valle del Giordano e contiene resti preistorici che testimoniano l’attività umana. Secondo l’Unesco, tra il IX e l’VIII millennio a.C. “qui si stabilì un insediamento permanente grazie al terreno fertile dell’oasi e al facile accesso all’acqua. E i teschi e le statue che vi sono stati scoperti, testimoniano le pratiche culturali della popolazione neolitica che vi abitava”. È il quarto sito palestinese a entrare nella Lista del Patrimonio Mondiale, dopo la Chiesa della Natività, la Città Vecchia di Hebron e la Terra degli Ulivi e delle Vigne a Sud di Gerusalemme.