Roma, 15 set. (askanews) – “Dall’inizio del nostro lavoro abbiamo considerato Tor Bella Monaca, come altri quartieri, una priorità assoluta per Roma, per l’amministrazione, ma anche per lo Stato. Perché a Roma la situazione è molto diversa zona per zona”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, intervenuto nel programma “Gli Inascoltabili” in onda su Radio Roma Sound fm90.
“Complessivamente, se uno guarda le medie – ha spiegtao il primo cittadio della Capitale -, dovrebbe essere complessivamente soddisfatto, perché Roma è infinitamente più sicura di tutte le capitali mondiali, ma anche di molte capitali europee, ma purtroppo la situazione è molto differenziata e ci sono zone di Roma dove invece c’è un concentrato di criminalità e illegalità che è insostenibile. Purtroppo, Tor Bella Monaca è uno di queste, c’è una delle piazze di spaccio più grandi di tutta Europa, lo stesso vale per altri quartieri, come il Quarticciolo… Ci sono zone molto delicate, in cui occorre un salto di qualità nell’azione non solo di contrasto e di repressione, che spetta alle forze dell’ordine, che fanno un lavoro straordinario. Di fronte a un concentrato di difficoltà come quello occorre una presenza” delle forze dell’ordine “più costante, ma poi – ha sottolineato Gualtieri – occorre anche dare delle alternative a ragazzi che altrimenti vengono risucchiati in un percorso di illegalità, di criminalità. Quindi noi”, oltre a “sollecitare una presenza costante delle forze dell’ordine abbiamo lavorato fin dal primo giorno nel fare dei grandi progetti di rigenerazione urbana. Ce n’è uno gigantesco finanziato dal Pnrr per Tor Bella Monaca, 120 milioni, per trasformare integralmente le case popolari, risanarle ma anche riportare decoro e qualità nelle abitazioni, ma anche servizi, luoghi aperti dove i cittadini possano incontrarsi e anche avere una prospettiva”.
“Ieri – ha ricordato Gualtieri – abbiamo votato un bellissimo progetto da 5,7 milioni per il Quarticciolo dove faremo una fabbrica del teatro, dove ci sono i capannoni abbandonati del Teatro dell’Opera che saranno adibiti non solo per i laboratori del Teatro, con una professionalità che poi può magari indirizzare tanti giovani, ma anche per avere luoghi di aggregazione, un polo sociale ma anche imprenditoriale, perché noi dobbiamo anche strappare a quel destino tanti ragazzi e portarli a scuola e poi trovare loro un lavoro, un’occupazione”.
“Questa è la sfida delle periferie, è un insieme di problemi, non è mai un unico problema, un’unica soluzione. Serve un insieme di azioni politiche e amministrative”, ha concluso Gualtieri.