Milano, 15 set. (askanews) – Il leader del Cremlino replica al titolare del dipartimento di stato americano Antony Blinken, giocando sulle parole che il capo della diplomazia americana aveva pronunciato in merito alla pace in Ucraina: “A ballare il tango bisogna essere in due”. Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che gli americani “non sanno ballare questo tango”, criticando Washington per il presunto utilizzo di sanzioni economiche, restrizioni finanziarie e minacce di forza militare per raggiungere i propri obiettivi sulla scena globale.
Sempre commentando la dichiarazione di Blinken sui negoziati di pace tra Russia e Ucraina, Putin ha parlato delle relazioni internazionali come se fossero una danza, ma non aveva in mente il tango nominato da Blinken evidentemente. “Penso che per l’Ucraina sia importante non dimenticare l’hopak (danza tradizionale ucraina, molto veloce e di origini antiche, ndr): questo è importante, altrimenti balleranno sempre al ritmo di qualcun altro, e molto probabilmente tutti dovranno ballare in un modo o nell’altro come una signora o, nella migliore delle ipotesi, una donna cosacca”, ha detto Putin, con chiara ironia, dopo i negoziati con il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko, commentando ai giornalisti la dichiarazione del segretario di Stato americano e alludendo alla necessità per l’Ucraina di mantenere la propria indipendenza dalle influenze esterne.
“Per quanto riguarda gli americani, loro stessi non sanno ballare, ovviamente il tango è meraviglioso, musica straordinaria e movimenti meravigliosi, ma gli Stati Uniti stanno cercando di risolvere tutto da una posizione di forza o con l’aiuto di sanzioni economiche o restrizioni finanziarie, la minaccia dell’uso della forza militare o l’uso della stessa. Loro stessi cercano di insegnare a qualcuno, ma loro stessi non sanno come farlo o semplicemente non vogliono”, ha continuato Putin.
Poi ha ribadito che la Russia non si è mai rifiutata di negoziare. “Pertanto, se l’altra parte vuole, dovrebbe dirlo direttamente”, ha aggiunto. A sua volta, Lukashenko ha affermato che gli Stati Uniti stavano ordinando all’Ucraina di non ballare il “tango” con la Russia e “pertanto, non hanno motivo di incolpare gli altri”, ha detto.
Blinken aveva affermato di ritenere che l’Ucraina sia pronta a negoziare con la Russia se la parte russa mostrerà il suo interesse per la diplomazia. “Per ballare il tango bisogna essere in due”, ha detto Blinken. “E finora non vediamo alcuna indicazione che Vladimir Putin abbia qualche interesse in una diplomazia significativa. Se lo farà, penso che gli ucraini saranno i primi a impegnarsi, e noi saremo subito dietro di loro. Tutti vogliono che questa guerra finisca, ma deve finire in termini giusti e durevoli che riflettano la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”.
Commentando la dichiarazione di Blinken, nei giorni scorsi il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ha negato l’affermazione secondo cui Mosca era impreparata ai negoziati. Secondo lui, la Russia “parla costantemente, per bocca del presidente Putin, della sua disponibilità a condurre tali negoziati”. “Ho letto questa dichiarazione. Strano, davvero”, gli ha fatto eco il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov.
Gli Stati Uniti hanno lavorato per continuare la loro pressione su Mosca, in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, attraverso ulteriori sanzioni, mentre quest’estate sono emerse crepe nell’economia e nella società russa a causa della guerra e delle sanzioni – senza precedenti – decise dagli Stati Uniti e i suoi alleati occidentali.
Giovedì, l’amministrazione Biden ha annunciato la sua ultima tranche di sanzioni contro il Cremlino che prende di mira le élite russe che traggono profitto dalla guerra così come i settori critici per lo sforzo militare di Mosca.
Inoltre, all’indomani dell’incontro tra Putin e il leader nordcoreano Kim Jong Un, gli Stati Uniti stanno prendendo di mira anche le élite e le famiglie coinvolte nell’approfondimento delle relazioni tra Russia e Corea del Nord. Gli Stati Uniti hanno messo in guardia su un accordo tra i due paesi che potrebbe fornire armi alla Russia in cambio di tecnologia missilistica balistica.