Roma, 14 set. (askanews) – “Sono stato a Derna e sto cercando di uscire, ma ci vogliono ore, le strade sono tutte bloccate. È una catastrofe assoluta, la gente è ancora sottoterra”. Così, in un coloquio con il Messaggero, il console onorario d’Italia Hussein El-Mabruk, libico con cittadinanza italiana ottenuta per meriti. “L’unica cosa da fare adesso è scavare per recuperare le persone. C’è una massa di gente che non sa come affrontare tutto quello che sta succedendo. C’è bisogno di un aiuto internazionale massiccio”, commenta.
Secondo El-Mabruk, “l’Italia ha oggi l’opportunità di mostrare tutta la sua generosità e la sua capacità di aiutare il popolo libico, che gliene sarà riconoscente”. Ma cosa possono fare gli italiani in questa situazione? “Il problema per gli italiani è lo stesso di tutti”, sottolinea. “Quel che è successo è una cosa troppo grande per essere affrontata solo da volontari. Conosco bene Derna, vivo a Tobruk che è a 100 km. C’era un ‘Uadi’, un canalone, che attraversava la città e sfociava in mare, ora tutto è distrutto. Per 400 metri di larghezza da una parte e dall’altra palazzi interi sono venuti giù, non esistono più, sono finiti sottoterra e non si sa quanti siano, né quanti possano essere i morti. Tutti mi hanno detto che c’è ancora gente viva, là sotto. Bisogna solo scavare”.