Strasburgo, 13 set. (askanews) – “Grazie a questo Parlamento, agli Stati membri e alla mia squadra di commissari, abbiamo tradotto in azione oltre il 90% degli orientamenti politici che ho presentato nel 2019. Insieme, abbiamo dimostrato che quando l’Europa è coraggiosa, riesce a fare le cose”. Lo ha rivendicato stamattina a Strasburgo la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, durante il suo discorso su “lo stato dell’Unione” davanti alla plenaria del Parlamento europeo, mettendo un particolare accento su quanto è stato realizzato riguardo al “Green Deal”, visto come un fattore di crescita e di sostegno della competitività dell’industria europea.
“In un mondo di incertezze – ha detto von der Leyen -, l’Europa deve, ancora una volta, rispondere alla chiamata della storia. Ed è quello che dobbiamo fare, insieme. Dobbiamo innanzitutto conquistare la fiducia degli europei per rispondere alle loro aspirazioni e paure. E nei prossimi 300 giorni è imperativo portare a termine il lavoro che ci hanno affidato”.
“Quando mi sono presentata a voi – ha ricordato la presidente della Commissione -, nel 2019, con il mio programma per un’Europa verde, digitale e geopolitica, so che alcuni avevano dei dubbi. Questo accadeva prima che il mondo precipitasse in una pandemia globale, e che una guerra brutale colpisse il suolo europeo. Ma guardiamo dov’è l’Europa oggi: abbiamo assistito alla nascita di un’Unione geopolitica, che sostiene l’Ucraina, si oppone all’aggressione russa, risponde all’assertività della Cina e investe nei partenariati” con tante altre economie nel mondo.
“Ora – ha sottolineato von der Leyen – abbiamo un Green Deal per l’Europa che è il fulcro della nostra economia e la cui ambizione non è seconda a nessuno. Abbiamo tracciato il percorso verso la trasformazione digitale e siamo diventati pionieri globali dei diritti online. Abbiamo messo in atto lo storico piano ‘NextGenerationEU’, 800 miliardi di euro per finanziare sia investimenti che riforme, che crea posti di lavoro dignitosi per oggi e domani. Abbiamo gettato le basi di un’Unione della Salute, che ci ha aiutato a vaccinare un intero continente e vaste regioni del mondo”.
“Abbiamo iniziato a garantire – ha ricordato ancora von der Leyen – una maggiore indipendenza in settori critici come l’energia, i microchip o le materie prime”. Inoltre, von der Leyen ha ricordato “il lavoro innovativo e pionieristico che abbiamo svolto sull’uguaglianza di genere”.
Ma è soprattutto il successo del Green Deal europeo che la presidente della Commissione ha rivendicato. “Manteniamo la rotta, rimaniamo ambiziosi” sul Green Deal, ha affermato. E ha avvertito: “Non ci stiamo discostando dalla nostra strategia di crescita”, che è, appunto, quella della transizione verde, sottoposta negli ultimi mesi a dure critiche anche da parte del Ppe, il suo gruppo politico.
“Insieme – ha proseguito von der Leyen -, abbiamo dimostrato che quando l’Europa è coraggiosa, riesce a fare le cose. Abbiamo trasformato il programma climatico in un programma economico. E questo ha dato un chiaro segnale sulla direzione da prendere in termini di investimenti e innovazione. E i risultati di questa strategia di crescita li abbiamo già visti nel breve termine”.
“L’industria europea – ha osservato la presidente della Commissione – dimostra ogni giorno di essere pronta a facilitare questa transizione. Negli ultimi cinque anni – ha indicato-, il numero di acciaierie pulite nell’Ue è aumentato da zero a 38. Ora stiamo attirando più investimenti nell’idrogeno pulito che gli Stati Uniti e la Cina messi insieme”.
“Il Green Deal europeo – ha precisato – fornisce il quadro, gli incentivi e gli investimenti necessari; ma sono i cittadini, gli inventori e gli ingegneri a creare le soluzioni. Ed è per questo che, entrando nella nuova fase del Green Deal europeo, una cosa non cambierà: continueremo a sostenere l’industria europea durante questa transizione. Abbiamo iniziato con un pacchetto di misure, dal regolamento sull’industria ‘Net Zero’ al regolamento sulle materie prime critiche. Con la nostra strategia industriale esaminiamo i rischi e le esigenze di ciascun ecosistema come parte di questa transizione. Dobbiamo finire questo lavoro. E da lì dobbiamo sviluppare un approccio per ciascun ecosistema industriale”.
“Ecco perché, a partire da questo mese – ha annunciato von der Leyen -, ospiteremo una serie di dialoghi con l’industria sulla transizione pulita. L’obiettivo principale sarà quello di aiutare ciascun settore a sviluppare il proprio modello economico in un’ottica di decarbonizzazione dell’industria. Perché crediamo che questa transizione sia essenziale per garantire la futura competitività della nostra Europa”.
“Dall’energia eolica all’acciaio, dalle batterie ai veicoli elettrici, la nostra ambizione è molto chiara: il futuro del nostro settore delle tecnologie pulite deve essere costruito in Europa. Questo è il nostro compito”, ha detto la presidente della Commissione tra gli applausi dell’Aula.
“Troppo spesso – ha lamentato von der Leyen – le nostre aziende si ritrovano escluse dai mercati esteri o vittime di comportamenti predatori. Spesso vengono battuti sul prezzo dai concorrenti che beneficiano di ingenti sussidi pubblici. E non abbiamo dimenticato quanto la nostra industria dell’energia solare abbia sofferto a causa delle pratiche commerciali sleali della Cina. Molte giovani aziende sono state espulse dal mercato dai concorrenti cinesi fortemente sovvenzionati”.
Ed è a questo punto che la presidente della Commissione ha annunciato un’indagine anti-sovvenzione sulle auto elettriche cinesi. Il settore dei veicoli elettrici, ha detto, “è un settore essenziale per l’economia pulita, che racchiude un enorme potenziale per l’Europa. Ma i mercati globali sono ora inondati di auto elettriche cinesi a basso costo, il cui prezzo è mantenuto artificialmente basso da massicci sussidi pubblici. Questo – ha sottolineato – costituisce una distorsione del nostro mercato. E così come non le accettiamo al nostro interno, noi non accettiamo distorsioni che vengano dall’esterno. Oggi vi annuncio quindi che la Commissione avvierà un’indagine anti-sovvenzioni sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina”.
“L’Europa è aperta alla concorrenza, non una corsa al ribasso. Dobbiamo difenderci dalle pratiche sleali”, ha concluso von der Leyen.