Roma, 12 set. (askanews) – “Non devono morire due volte: verità e giustizia per le 396 vittime Don Gnocchi”. Si legge così su uno striscione con stampate le foto di alcuni anziani deceduti all’interno della struttura di assistenza milanese della Fondazione Don Gnocchi. Oggi i familiari, tutti vestiti di nero, si sono dati appuntamento davanti al tribunale del capoluogo lombardo.
“Abbiamo organizzato il sit-in per un’opposizione pubblica alla richiesta di archiviazione da parte della Procura – si spiega – Domani si svolgerà l’udienza in cui il giudice deciderà” di chiudere il caso o meno. “É importante che venga sottolineato che la nostra causa non è puramente legata all’emergenza Covid, ma a un problema di inadeguatezza e disorganizzazione pregressa di queste strutture”.
Perché – si sottolinea – “non sono stati tutelati gli ospiti fragili delle rsa e i pazienti ‘scaricati’ dagli ospedali in questi luoghi incapaci di assicurare cure adeguate, con personale assente, bugie, omissioni, silenzio”. L’avvocato Romolo Reboa che rappresenta la parte civile ha spiegato: “Siamo stati sconcertati dalla richiesta di archiviazione. Non rinunceremo al diritto di opporci ad un atto che riteniamo sia qualificabile come errato dal punto di vista giuridico e profondamente ingiusto ed irrispettoso del valore della vita umana”.