Città del Messico, 7 set. (askanews) – Una decisione storica, in tutto Messico l’aborto è stato depenalizzato. A deciderlo la Corte Suprema che con una sentenza unanime ha dichiarato “incostituzionale l’ordinamento giuridico che criminalizza l’aborto nel Codice penale federale, perché viola i diritti delle donne e delle persone in età fertile”.
Solo due anni fa, la stessa Corte aveva dichiarato incostituzionale la criminalizzazione dell’aborto. Una decisione molto attesa.
“Ad esempio, se una donna viene violentata e non vuole avere il figlio, ci sono persone che pensano: “Perché non lo dai in adozione?” Ma non capiscono il dolore che hanno sofferto. Ed è per questo che sono favorevole all’aborto” spiega questo giovane.
Si tratta di una svolta, in un Paese dove oltre l’80% dei suoi 130 milioni di abitanti si dichiara cattolico. Non tutti però sono d’accordo.
“Penso che non dovremmo togliere la vita a nessuno. Siamo esseri umani e credo che non sia giusto” dice questa donna.
Il governo di Città del Messico è stata la prima giurisdizione latinoamericana ad autorizzare l’aborto nel 2007. La maggior parte degli stati lo consente fino a 12 settimane.
Secondo le Nazioni Unite, quasi la metà delle gravidanze nel mondo sono indesiderate e il 60% termina con un aborto, e il 45% delle interruzioni non sono sicure.