Roma, 6 set. (askanews) – Come i ghiacciai alpini italiani, anche i ghiacciai austriaci negli ultimi due decenni sono in piena emorragia, tanto che gli esperti ipotizzano che entro il XXI secolo potrebbero ridursi significativamente o scomparire del tutto. Secondo i dati del Club Alpino Austriaco i ghiacciai delle Alpi austriache hanno raggiunto nel 2022 il record di fusione, perdendo in media circa 29 metri di lunghezza, 2,6 volte l’arretramento registrato nel 2021.
A diffondere i dati è Legambiente che per la quinta tappa della Carovana dei ghiacciai – campagna promossa dall’associazione con la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano (CGI) – ha assunto una dimensione internazionale con la collaborazione con CIPRA (Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi) e dal 4 al 10 settembre è in Austria focalizzandosi sui ghiacciai del gruppo del Silvretta e in particolare sul Ghiacciaio Ochsentaler nel Vorarlberg che, dal 1850 ad oggi, è arretrato di circa 2400 metri (World Glaciers Monitory Service) e ha registrato dei ritiri particolarmente drammatici negli anni del 2018/2019 (-86,7 Metri) e 2021/2022 (-42,8 Metri) secondo i dati del Club Alpino Austriaco.
In generale, dal 1850 ad oggi, la superficie complessiva di tutti i 49 ghiacciai del gruppo del Silvretta si è ridotta del 68% passando da 40,94 km² al 13,13 km² (dati elaborati da Andrea Fischer, Bernd Seiser, Martin Stocker-Waldhuber, Institute for Interdisciplinary Mountain Research, Austrian Academy of Sciences, Innsbruck, Austria). Di questo gruppo i tre ghiacciai più grandi per estensione – Ochsentaler, Vermunt e Jamtalferner – tra il 2015 e il 2020 hanno registrato una perdita media di spessore tra i 6 e i 7 metri (fonte World Glaciers Monitory Service) e una regressione superiore ai 2 km dal 1850 ad oggi.
“La crisi climatica non conosce confini, specie se si parla dei ghiacciai alpini, loro sentinella principale – dichiara Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e presidente CIPRA Italia – . Per la quarta edizione della ‘Carovana dei ghiacciai’ ci siamo per la prima volta spinti oltreconfine, in Austria e poi in Svizzera. Una decisione ambiziosa, per verificare lo stato di salute anche dei ghiacciai svizzeri e austriaci che, come per il versante italiano, sono in forte sofferenza e sempre più sotto scacco della crisi climatica. Da qui lanciamo la necessità di una governance europea condivisa per tutelare e proteggere i nostri ghiacciai, mettendo in campo politiche climatiche più ambiziose, interventi di mitigazione e adattamento e replicando quelle buone pratiche già in atto in alcuni territori. Una partita per il futuro del Pianeta che, se giocata insieme, crediamo di poter vincere”.
La protezione del clima e dei ghiacciai ha riunito il team della Carovana dei Ghiacciai composto da ricercatori, esperti e volontari con il gruppo di giovani attivisti del progetto “Alpine Climate Camps” di CIPRA International che coniuga gli sport di montagna con la mitigazione della crisi climatica. I giovani hanno percorso un tour in bicicletta dal Lago di Costanza al ghiacciaio dell’Ochsental, per trarre energia dalla straordinaria natura delle Alpi, praticare sport di montagna sostenibili e verificare in loco gli effetti del cambiamento climatico.
“Copertura detritica, perdita delle lingue vallive e innalzamento delle fronti – commenta Federico Cazorzi, Comitato Glaciologico Italiano -. Queste le caratteristiche che hanno accumunato i ghiacciai oggetto dei monitoraggi di ‘Carovana dei Ghiacciai’ in Italia con quelli condotti in Austria, con il prezioso contributo della professoressa Andrea Fischer. Il Ghiacciaio dell’Ochsentaler, in particolare, per via dell’importante arretramento frontale sta perdendo la sua caratteristica di ghiacciaio vallivo”.
La tappa ha incluso anche un incontro pubblico con gli amministratori locali per promuovere la “Carta di Budoia per l’adattamento locale ai cambiamenti climatici”, dichiarazione volontaria dei comuni alpini promossa dalla Delegazione italiana in Convenzione delle Alpi e dal Network di comuni Alleanza nelle Alpi in Italia che ha l’obiettivo di fare delle Alpi un territorio esemplare nel settore della prevenzione e dell’adattamento ai cambiamenti climatici. Un’occasione per chiedere di raccontare lo straordinario lavoro che gli amministratori e le amministratrici del Vorarlberg hanno fatto soprattutto nel campo dell’efficienza energetica, regione pioniera su questo tema, per trasferire in Italia queste esperienze virtuose.
La campagna, che si pone l’obiettivo di monitorare il drammatico ritiro dei ghiacciai a causa dei cambiamenti climatici, ha già fatto tappa sul Ghiacciaio del Rutor (Valle D’Aosta), Belvedere (Piemonte), Dosdè (Lombardia) e Mandrone (Trentino-Alto-Adige) e concluderà il suo viaggio il 10 settembre in Svizzera, a Grigioni, sul Ghiacciaio del Morteratsch.