Roma, 5 set. (askanews) – L’Assemblea capitolina ha approvato nella seduta odierna la proposta di delibera di iniziativa consiliare per l’istituzione della Consulta “Roma Smart City Lab”. “Siamo soddisfatti dell’approvazione”, dichiarano i consiglieri dem, primi firmatari della delibera, Riccardo Corbucci e Antonella Melito, rispettivamente presidente e vicepresidente della Commissione Roma Capitale, Statuto ed Innovazione tecnologica.
“Intendiamo riconoscere l’importanza degli istituti di partecipazione quale strumento di condivisione, dialogo e confronto, riconducendo alla Consulta il ruolo più idoneo a ricoprire questo importante ed efficace incarico per dare voce alla cittadinanza attiva. Il tema è quello della trasformazione tecnologica digitale. Un argomento trasversale e multidisciplinare per un nuovo modello di gestione dei servizi ai cittadini e alle imprese oltre che per la manutenzione urbana, così come definito nelle linee programmatiche del Sindaco Gualtieri”, spiegano i consiglieri. Con la Consulta, sottolineano “sappiamo di mettere in campo uno strumento con maggiori poteri d’azione rispetto ad altri istituti di partecipazione. Gli obiettivi che intendiamo perseguire riguardano la transizione verso una Amministrazione condivisa, capace di integrare, correlare e rendere disponibili, in formato open data, le informazioni provenienti dalle diverse sorgenti a supporto degli amministratori pubblici, dei cittadini, dei ricercatori e delle imprese e questo al fine di indirizzare consapevolmente risorse ed investimenti da destinare alla nostra città per risolvere criticità e problemi di varia natura”, aggiungono.
“Siamo certi che questo sia lo strumento più adatto a definire strategie operative oltre a rappresentare un importante luogo di esercizio di democrazia diretta dove chiedere conto del governo cittadino e più in particolare della politica in materia di trasformazione tecnologica digitale così importante, se non decisiva, per il futuro prossimo di Roma Capitale e della Città Metropolitana. Fondamentale il contributo del Dipartimento di Trasformazione Digitale e dei Municipi che con le loro osservazioni hanno permesso di arrivare al testo approvato in Aula Giulio Cesare”, concludono Melito e Corbucci.