Mondiali basket, Pozzecco: “Non ci credeva nessuno” – askanews.it

Mondiali basket, Pozzecco: “Non ci credeva nessuno”

Partita dedicata a Matteo Spagnolo. Ci siamo imbucati alla festa
Set 3, 2023

Roma, 3 set. (askanews) -“Dedichiamo questa partita a Matteo Spagnolo, alla sua famiglia per la perdita del nonno materno. Ragazzo meraviglioso. Sono cose a cui do un valore per voi esagerato, per me giusto”. Così il ct della nazionale italiana di basket, Gianmarco Pozzecco, dopo il successo dell’Italia contro Portorico che vale i quarti di finale dei mondiali di basket. “Stamattina – prosegue ai micofoni Rai – gli ho scritto ‘Matteo, come stai, tutto a posto?’ Hai bisogno di qualcosa? Lui ‘No grazie, sto bene, andiamo a vincere questa c***o di partita’. Questi sono i ragazzi che ho la fortuna di allenare. Di quelli che capiscono la pallacanestro solo il padre di Gigi Datome aveva previsto che arrivassimo qui. Perché conosceva il figlio. Neanche i miei ci credevano”. E poi più nel dettaglio ai microfoni di Sky: “Non ci credeva nessuno. Giusto così, giustifico tutti quelli che non ci hanno creduto solo perché non conoscono questi ragazzi. La vinciamo sempre allo stesso modo, questa è la verità. I ragazzi trovano il pertugio, la debolezza dell’avversario, ci tengono. Abbiamo tirato a un certo punto col 18% da tre. Siamo tra le prime 8 al mondo. Come gli imbucati alla festa. Abbiamo alzato l’asticella. Per ottenere una cosa simile devi rischiare”. Ancora sul piano dell’emozione: “Abbiamo rischiato come se fossimo quelli che potevano andare in fondo. In Italia devi continuare a ripeterti che sei scarso, sfavorito. Noi mai detto. Vogliamo sognare, stiamo regalando emozioni incredibili, la Nazione la percepiamo dietro a noi che ci spinge ed aiuta. Ai Mondiali noi non abbiamo mai avuto la minima chance di poter nemmeno sperare. La cosa che devi garantirti per viverla con un minimo di gratificazione è quella di poter competere e questi ragazzi possono con chiunque. Dediche? Ho una figlia di sei mesi che non vedo da due. Mia madre, la mia famiglia”.