Milano, 1 set. (askanews) – Se il mercato dell’auto confermasse il trend di crescita (+12% agosto, +20,3% negli otto mesi) fino alla fine dell’anno “il 2023 potrebbe chiudere con 1.583.993 immatricolazioni e quindi con una crescita del 20% sul 2022”. I livelli pre-crisi però restano ancora lontani (-21,5%), mentre per sostituire le auto più vecchie e inquinanti occorrerebbe un volume di 2 milioni di unità l’anno. E’ quanto afferma il Centro Studi Promotor.
Inoltre afferma il presidente di Csp, Gian Primo Quagliano, le case auto hanno ancora “un portafoglio ordini importante di vetture non consegnate causa forniture”, mentre “l’acquisizione di nuovi ordini appare insoddisfacente”: dall’inchiesta del Cps ad agosto il 72% dei concessionari la giudica “bassa”.
“E’ del tutto evidente – conclude Quagliano – che se questa situazione non si sbloccherà in tempi ragionevolmente brevi il mercato italiano dell’auto potrebbe trovarsi in nuove difficoltà perché l’esaurirsi delle consegne rinviate per le carenze di microchip (e dintorni) non sarebbe accompagnato dalla ripresa di nuovi ordini”.