Venezia, 31 ago. (askanews) – Pablo Larraìn trasforma Augusto Pinochet in un vampiro ne “El Conde”, presentato in concorso alla Mostra di Venezia e dal 16 settembre su Netflix. Una commedia cupa in bianco e nero, una farsa politica, in cui il regista cileno mostra il Male e pone l’accento sull’impunità del dittatore, a 50 anni dal suo colpo di Stato.
Nel film Pinochet, simbolo mondiale del fascismo, vive nascosto in un palazzo in rovina nella gelida punta meridionale del Paese, insieme alla sua famiglia. La malvagità è il suo stesso sostentamento. All’età di duecentocinquant’anni decide però di non bere più sangue e così rinuncia alla vita eterna. Non riesce più a sopportare che il mondo lo ricordi come un ladro.
Il regista durante la presentazione del film alla Mostra ha affermato: “C’è voluto tempo per trovare il giusto approccio per rappresentare quell’uomo. La farsa e il racconto dei vampiri era forse l’unico modo per evitare una qualsiasi forma di empatia nei suoi confronti. La sua impunità è quel vampiro”.