Rimini, 25 ago. (askanews) – Un incontro “commovente”. ” Ci sono due straordinarie figure, Papa Francesco e il presidente della Repubblica che, secondo me, hanno avuto la straordinaria intuizione di scardinare il giudizio dai canoni quotidiani di dialogo. Quindi, questo ha aperto e ha fatto sentire tanti di noi parte di una grande famiglia, ognuno con la propria identità, specificità, credo, sessualità. Questa è la cosa straordinaria, capire che al di là di tutto c’è una cosa che ci lega: l’amore e la luce e questo amore è un amore universale”. Giovanni Caccamo è ancora emozionato al termine dell’incontro con Mattarella, al Meeting di Rimini, dopo aver accompagnato il presidente alla Mostra “La forma delle parole”, della curatrice Micol Forti, direttrice del dipartimento arte moderna dei Musei Vaticani, e dello stesso Caccamo, ispiratore e ideatore del progetto “Parola ai giovani”.
“Noi siamo convinti che non esista futuro senza radici – racconta Caccamo – parlo di un noi perché da un anno e mezzo ascolto i giovani e la percezione di tutti è questa: la chiave per uscire da questo velo di impossibilità, di negatività, dovuto alla pandemia, alla guerra, ma anche al benessere che, paradossalmente, si è trasformato in un inibitore di sogni e ambizioni e ha spento i sogni dei giovani trova luce in queste due straordinarie figure, il Papa e il presidente della Repubblica”.
“Diciamo che queste opere sono il simbolo di due anni di lavoro, in risposta all’appello di Camilleri che chiese ai giovani di far partire un nuovo umanesimo; ho risposto a questo appello con il mio disco ‘Parola’, in cui sono stati coinvolgi, tra gli altri, Liliana Segre, Patti Smith, in cui ogni canzone si è ispirata a un testo di letteratura ma, presentato questo disco, sorgeva in me la consapevolezza che non bastasse la mia risposta per far partire un umanesimo, ma servisse la risposta di migliaia di giovani; quindi ho lanciato questo concorso di idee, ‘Parola ai giovani’, e mi sono messo in ascolto di tutti i giovani italiani e delle loro idee di futuro e quindi, per un anno ho girato per carceri, università e centri d’accoglienza per ascoltare le loro idee di futuro. Ognuno ha risposto alla domanda ‘Cosa cambieresti della società in cui vivi e in che modo? Qual è la tua parola di cambiamento?’. Sono arrivati migliaia di testi, migliaia di parole di cambiamento e le 60 più luminose sono state inserite nel ‘Manifesto del cambiamento’, edito da Treccani, e con la prefazione di Papa Francesco. Il 21 dicembre 2022 ci siamo riuniti, simbolicamente e straordinariamente, 15 dei migliaia di giovani nella Stanza della Segnatura di Raffaello, sotto la Scuola di Atene, per discutere di cambiamento e futuro e redigere una carta di valori in cui noi giovani ci identifichiamo. Parallelamente con la madrina Micol Forti – ha aggiunto Caccamo – siamo partiti per una declinazione artistica di questo viaggio, perché noi giovani siamo convinti che non esista futuro senza radici e quindi abbiamo deciso di affidare 12 dei testi ricevuti a 12 maestri d’arte contemporanea”.