Rimini, 24 ago. (askanews) – “Prima o poi anche i russi capiranno che vivere nella democrazia è meglio che stare sotto la dittatura”. Al Meeting di Rimini, la domanda ‘Fra democrazia e autocrazia: il destino della libertà’ ha trovato la risposta di Mikhail Shishkin, scrittore e giornalista russo vincitore dei premi Russian Booker, Russian National Bestseller, Big Book e Premio Strega Europeo 2022. “Sono ottimista sulle prospettive dell’evoluzione della democrazia nell’umanità”, ha detto lo scrittore, che però si dimostra pessimista a breve termine: “Quando uscirà di scena Putin in Russia arriverà il caos, e la gente chiederà l’ordine”, dunque un’altra dittatura.
Sul conflitto Shishkin ha aggiunto: “Questa mostruosa guerra non è soltanto contro l’Ucraina, ma è una guerra del regime di Putin che va anche contro la Russia”. La morte di Prigozhin in un incidente aereo nella giornata di ieri non ha stupito lo scrittore, secondo cui Putin, già indebolito dopo il fallimentare tentativo di guerra in Ucraina, avrebbe potuto essere defenestrato due mesi fa se Prigozhin non si fosse fermato: “Tutta la popolazione era pronta, ma lui no. Ora è venuto il castigo”. Per Shishkin però quella di Putin è un’era al tramonto: “L’epoca di Putin è già finita, sta già cominciando la battaglia per il dopo-Putin. Il dittatore è malato e chiuso nel bunker, quello che si vede è il suo sosia. Dopo di lui ci sarà la deputinizzazione e un nuovo Putin che dovrà a sua volta dimostrare la sua autorevolezza con una vittoria, non contro l’Ucraina, ma contro il vecchio regime”.
Mikhail Shishkin ha però puntato il dito anche contro l’Occidente, colpevole, dopo la caduta del muro, di avere agevolato nella giovane democrazia russa degli anni ’90 quella corruzione che sarebbe poi germinata nel regime di Putin: “L’Occidente – ha spiegato lo scrittore – ha visto perfettamente che stava facendo nascere un aggressore e ha chiuso gli occhi. Ora l’Occidente deve correggere questo errore aiutando in tutti i modi l’Ucraina a vincere contro il regime di Putin”.