Roma, 24 ago. (askanews) – Giunge al termine il vertice dei cosiddetti paesi BRICS a Johannesburg: il blocco – Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica – ha accettato di ammettere altri sette paesi come membri a pieno titolo: Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita, a partire dal prossimo primo gennaio.
Per il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa questa è la prima tappa del processo futuro di espansione del gruppo. Insomma, i Brics corteggiano le grandi economie emergenti. La decisione è stata definita “storica” dal presidente cinese Xi Jinping.
Nella dichiarazione finale, i leader dei Brics hanno auspicato una riforma dei meccanismi decisionali dell’Onu, e hanno anche scritto di essere a favore della risoluzione pacifica del conflitto in Ucraina; affermazione che essendo sottoscritta dalla Russia non promette molto. Al vertice non era presente il presidente russo, Vladimir Putin, bloccato in patria da un mandato di cattura internazionale dopo l’invasione dell’Ucraina; c’era invece il suo ministro degli Esteri, Sergei Lavrov. Putin è intervenuto in videoconferenza ribadendo la tesi che la guerra è colpa dell’Occidente.
Ma questo vertice dei Brics sarà ricordato anche perché in contemporanea l’India ha lanciato due robot sul polo sud della Luna con la missione Chandrayaan-3, sotto gli occhi emozionati del premier indiano Narendra Modi in collegamento da Johannesburg. L’India diventa il quarto paese al mondo a toccare la superficie lunare, e il primo con un mezzo arrivato intatto in questa zona del satellite terrestre. Una dimostrazione di forza del programma spaziale indiano, di fronte alla Cina e soprattutto alla Russia: appena sabato scorso, la missione di Mosca Luna-25 era miseramente fallita per un malfunzionamento dei motori.