Roma, 24 ago. (askanews) – Da giugno quando si rivoltò contro Putin minacciando una marcia su Mosca, ad agosto quando è morto in un incidente aereo, è durata tre mesi la parabola ribelle di Evgenji Prigozhin. E se non è chiaro come sia caduto l’apparecchio, è facile pensare che il leader mercenario abbia avuto la sorte di tanti nemici del Cremlino.
Era stato una delle figure chiave dell’invasione russa in Ucraina, a capo del suo esercito privato, il gruppo Wagner, con cui si era guadagnato una reputazione di efferata brutalità. Negli ultimi mesi aveva attaccato Mosca lamentando di non essere abbastanza sostenuto nell’offensiva.
Ma la sua storia con Vladimir Putin era antica. Prigozhin era di San Pietroburgo, la città del presidente; la prima condanna l’aveva avuta a 18 anni, per furto. Quando uscì si riciclò come imprenditore: prima una catena di camion ambulanti per panini, poi alcuni ristoranti di lusso sempre a San Pietroburgo con cui entrò nelle élite del potere. A Putin piaceva in particolare un battello ristorante sul fiume Neva, dove portava notabili e capi di Stato.
Anni dopo, Prigozhin cominciò a fornire il catering al Cremlino. Dopo l’invasione russa in Crimea del 2014, però, si rivelò ben più di un ristoratore.
Nel Donbas per la prima volta combatté la compagnia militare privata Wagner. Prigozhin negò per anni di avere rapporti con il gruppo; solo nel settembre 2022 aveva dichiarato di averlo fondato appunto nel 2014.
La Wagner è attiva anche in paesi africani e oltre, sempre per cause che favoriscono il Cremlino. Stati Uniti e Unione Europea avevano imposto sanzioni al gruppo, e non solo per le sue attività militari. Prigozhin era accusato di aver influenzato le elezioni degli Stati Uniti del 2016 poi vinte da Donald Trump, manovrando le bot factories che orchestravano account sui social media e siti web per fare propaganda politica contro la democratica Hillary Clinton.
Il Cremlino ha usato il gruppo Wagner per sostenere la sua invasione in Ucraina, ma poco per volta i rapporti fra l’ex cuoco di Putin e i vertici militari si sono fatti sempre più tesi. Dopo la rivolta, era riapparso in Bielorussia e pochi giorni fa in un video apparentemente in Africa dove diceva di essere per rendere la Russia “ancora più grande”.
Ma è morto in un volo fra Mosca e San Pietroburgo; coinvolte nel suo fato le altre nove persone a bordo.
Inviati del 24/08/23 14:02 — Audio – Evgenji Prigozhin, la parabola di un mercenario ribelle