Rimini, 23 ago. (askanews) – Il Patto di stabilità “è troppo rigorista”. E “noi riteniamo che si debba portare ancora qualche correttivo” alla proposta della Commissione europea. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al Meeting di Rimini.
“Noi da sempre riteniamo che il Patto di stabilità deve anche essere di stabilità e crescita – ha detto Tajani -. Non andava bene quello che è stato sospeso con il Covid, la proposta della Commissione Ue va un po’ meglio ma noi riteniamo che si debba portare ancora qualche correttivo per permettere a Paesi come l’Italia di poter non essere aggravati nel rapporto deficit/Pil da spese che non sono volute dal governo o dallo Stato, ma sono spese come quelle che stiamo sostenendo per difendere l’indipendenza dell’Ucraina che andrebbero escluse, come forse anche quelle del Pnrr”.
“Bisogna ancora discutere e dialogare – ha aggiunto -. Il Patto di stabilità è un vecchio dibattito che abbiamo, non certamente utile a uscire dalla crisi che c’è e favorire la crescita. Un Patto di stabilità che è troppo rigorista. Abbiamo visto i danni che fa la politica rigorista della Bce, che ha fatto aumentare i tassi d’interesse ovunque. Dobbiamo impedire che anche il Patto di stabilità e crescita diventi un Patto che porti alla recessione e al blocco dell’economia europea”.