Servizi, Mantovano: maggiore efficienza, nessuna deriva autoritaria – askanews.it

Servizi, Mantovano: maggiore efficienza, nessuna deriva autoritaria

Ultima riforma del 2007 ma in 16 anni è cambiato il mondo
Ago 22, 2023

Rimini, 22 ago. (askanews) – “L’ultima legge che ha disciplinato il settore dei servizi risale al 2007, in 16 anni è cambiato il mondo”. Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, al Meeting di Rimini.

“Due elementi di grossa novità – ha aggiunto – sono l’incremento dell’attività dettato da realtà dell’intelligence finanziaria e la cyber che sono due elementi strettamente correlati. Due anni fa il governo Draghi ha istituito l’Acn”, l’Autorità nazionale per la cybersicurezza.

Per Mantovano “tutto può essere migliorato, questo tipo di attività ha contemporaneamente un fronte difensivo, si pensi alla golden power, e uno offensivo. Dal comparto viene fuori l’esigenza di essere più efficiente, di evitare sovrapposizioni, di rendere il comparto più funzionale rispetto alle esigenze della sicurezza nazionale che sono esigenze sempre più sofisticate e varie”.

“Se io parlassi di unificazione dei servizi il riflesso condizionato soprattutto di alcuni media sarebbe: ‘è arrivato il governo di destra che è tendenzialmente autoritario e quindi la prima cosa che fa è tutto il potere nei servizi’. Mi pare una ricostruzione leggermente caricaturale”, ha osservato Mantovano.

“La vera novità della riforma del 2007 è stata l’unificazione della guida politica perché oggi sia il servizio interno che il servizio esterno dipendono entrambi dalla presidenza del Consiglio. Allora il problema non è unificazione sì o unificazione no perché la delega è unificata e la esercita chi vi sta parlando in questo momento, non è parcellizzata. Il problema – ha sottolineato – è come far sì che l’attività dei servizi eviti di fare riferimento a criteri, interno e esterno, che forse potevano valere nel Regno di Sardegna ma oggi sono un tantino superati. E’ il caso di trovare un criterio che renda tutto più ragionevole senza rischi autoritari peggio totalitari. Il miglior antidoto al potere dei servizi di informazione e sicurezza è un controllo penetrante da parte del Parlamento. Questo controllo c’è già, può essere reso più incisivo. Ma è nell’interlocuzione protetta e riservata tra Parlamento e governo la strada per fare sì che non ci sia nessuna deriva neanche lontanamente antidemocratica”.