Roma, 21 ago. (askanews) – L’epoca della “mano invisibile del mercato” è finita: oggi anche paesi come gli Stati uniti si sono resi conto che non è sufficiente di fronte a sfide come quella del sistema cinese e si sono dotati di una politica industriale. Lo ha affermato il ministro dell’Impresa e del Made in Italy Adolfo Urso parlando oggi al Meeting di Rimini.
“Mi dicono che io sia diventato improvvisamente da reaganiano convinto quasi un fautore del socialismo di stato. Chi lo dice non ha capito i cambiamenti della storia dell’economia”, ha attaccato Urso.
“Gli Stati uniti, che sono la patria del liberalismo, sin con la presidenza Trump e ancor più con la presidenza Biden, hanno fatto scendere in casmpo lo stato con una chiara politica finanziaria, energetica e industriale per rilanciare la produzione industriale negli Stati uniti. Perché gli Stati uniti, e parlo degli Usa, si sono resi conto che la mano invisibile del mercato, da sola, non può garantire condizioni di sviluppo a fronte di fenomeni quali quelli che sono realizzati in Asia, e non soltanto, in cui una pessima capacità di mettere insieme capitalismo di stato e Partito comunista hanno creato un sistema distorto. Che ora tra l’altro manifesta le sue crisi”, ha continuato il ministro.
“Ci siamo accorti di questo – ha detto ancora – durante la pandemia, quando si sono bloccate le fabbriche le auto di automobili perché mancava un chip. Quando le fabbriche farmaceutiche non potevano produrre un vaccino, un farmaco, perché mancavano gli elementi primari. Ci siamo accorti di come fosse vulnerabile la filiera produttiva”.