Rimini, 21 ago. (askanews) – Le aziende della distribuzione sono in primissima linea nella lotta contro l’inflazione. Ma se il Governo ci invita a bloccare gli aumenti dei prezzi, perché noi dovremmo essere gli unici a non scaricarli a valle? A chiederlo è il presidente di Centromarca, Francesco Mutti, che a margine di un incontro al Meeting di Rimini torna sulla mancata sottoscrizione del trimestre anti-inflazione proposta dal governo.
“Ci sono diverse complessità rispetto a questa proposta, il nostro primo punto è che la filiera nel suo complesso venga chiamata a questi tavoli. Le aziende di beni di largo consumo e le aziende di marca non possono essere lasciate sole in questa battaglia, dicendo semplicemente ‘voi per i prossimi mesi non dovete incrementare i vostri listini'”.
Tanti settori che, pur in un momento di forte riduzione della crescita inflattiva, subiscono ancora forti aumenti.
“Il dire loro, con dei bilanci già fortemente compromessi, semplicemente ‘non ribaltatele a valle’, non è quella visione di lungo termine che serve per generare ricchezza per il Paese”.
Il presidente di Centromarca ribadisce la volontà di dialogo anche se non è ancora stato fissato un incontro con il ministero delle Imprese e del made in Italy.
“In questi giorni no, credo che con la ripresa di settembre il tema ritornerà. Ripeto, le aziende sono assolutamente in prima linea per la lotta all’inflazione. Dobbiamo capire quali sono quegli strumenti che generano valore e che permetteranno nel migliore dei modi di contenerla”.