Rimini, 21 ago. (askanews) – Intelligenza artificiale e inflazione non devono essere visti come un “pericolo”, ma come un’occasione per dimostrare la capacità del “made in Italy” di affrontare le sfide e di continuare a crescere. Lo hanno detto gli imprenditori al panel “Accettare la sfida del cambiamento per crescere” al Meeting di Rimini, alla presenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
In Italia – ha detto Urso – mancano “i giovani e le competenze” e “mancano le competenze perché mancano i giovani”. Per questo motivo è incentivare la natalità la “strategia” del governo Meloni e questo impegno si ripercuote in tutti i provvedimenti, compreso il taglio del cuneo fiscale. Il ministro ha ricordato che l’Italia è il secondo paese agricolo in Europa, dopo la Francia, e il secondo paese industriale dopo la Germania. Su entrambi questi settori si può migliorare, come su quello del turismo, nel quale può ambire a diventare primo. Ma qualcosa manca e Urso ha affermato: “Sappiamo quello che manca: mancano i giovani e le competenze. Mancano le competenze perché mancano i giovani. Perché da che mondo è mondo, le competenze nelle società e nelle famiglie dovrebbero portarle i giovani”.
Il presidente di Fondazione Adapt, Francesco Seghezzi, ha ricordato che negli ultimi cinque anni la popolazione da età lavorativa è diminuita 750 mila unità, l’età media dei lavoratori è aumentata da 38 a 44 anni, gli occupati con meno di 35 anni sono diminuiti di 3,6 milioni e i lavoratori con più di 45 anni sono cresciuti di 4,2 milioni. “In questo arco di tempo abbiamo completamente cambiato la struttura occupazionale italiana caratterizzandola da un invecchiamento della popolazione”.
“Le aziende – secondo Roberta Cocco, membro del Consiglio di Amministrazione de Il Sole 24 Ore – devono prepararsi a quello che sta avvenendo. Come? Attraverso la capacità di decodificare le innovazioni: reingegnerizzare i processi anche attraverso l’intelligenza artificiale significa offrire un beneficio all’azienda, migliorare la produzione, analizzare che le varie componenti lavorino nel modo adeguato”. Ma per questo “occorrono competenze”. Su questo si è soffermato Marco Hannappel, Presidente e Amministratore Delegato di Philip Morris Italia e Presidente Europa Sud-Occidentale di Philip Morris International, ricordando l’impegno alla formazione continua a tutti i dipendenti, dal momento in cui si viene assunti fino all’ultimo giorno di lavoro.
Antonio Gozzi, Presidente Duferco e Presidente Federacciai, ha messo in risalto la “capacità degli italiani di fare di necessità e virtù davanti ai problemi degli ultimi anni”, a cui nessuno era preparato, “alla pandemia, alla guerra in Europa e all’inflazione”. “Nelle difficoltà e nelle incognite dei cambiamenti – ha detto Gozzi – non possiamo non ancorarci alle grandi capacità del made in Italy, sconfiggere la paura dobbiamo essere razionali, analizzare i problemi e affrontare soluzioni praticabili”.