Genova, 21 ago. (askanews) – “Sul progetto della nave rigassificatrice che dal 2026 dovrebbe essere ancorata nel Mar Ligure al largo della costa di Vado, è necessario che il presidente della Regione e commissario per l’installazione, Giovanni Toti, smetta di attaccare chi solleva dubbi o critiche e risponda invece al più presto alle preoccupazioni della cittadinanza, coinvolgendo in maniera adeguata le amministrazioni locali, le parti sociali e le rappresentanze industriali del savonese. Senza chiarezza sui tanti dubbi di sicurezza e impatto ambientale che stanno sorgendo, il giudizio sul progetto del rigassificatore non potrà che essere negativo. Sono contrario ai no ideologici, ma non possono esistere neanche i ‘sì, senza condizioni'”. Lo afferma in una nota il consigliere del Pd in Regione Liguria Roberto Arboscello. “In questa operazione – aggiunge il consigliere dem – mancano confronto e informazione al territorio sulla sicurezza e sulla tutela ambientali e due esempi lampanti sono quelli di Quiliano e Bergeggi, con cittadini e amministrazioni che chiedono da settimane al commissario Toti delle risposte. Per quanto riguarda Quiliano, infatti, il progetto prevede la costruzione di un impianto di regolazione, grande più di due campi da calcio, in un’importante area agricola costiera, che sarebbe espropriata e messa a rischio in termini ambientali. A Bergeggi e nei Comuni del Golfo, invece, la preoccupazione riguarda la tutela ambientale dell’area marina protetta e della Riserva naturale, localizzata poco distante dal punto in cui verrebbe posizionato il rigassificatore. Il metodo utilizzato fino ad oggi dal commissario Toti, senza alcuna condivisione delle scelte – conclude Arboscello – non regge più”.