Roma, 19 ago. (askanews) – Da Dante Alighieri a Pietro Nenni, da Guido d’Arezzo, inventore del pentagramma musicale, allo Stadio Dall’Ara di Bologna. E, ancora, da Carducci a Marconi, senza dimenticare “8 e ½” di Fellini e i successi delle Ferrari, le rosse di Maranello note in tutto il mondo. E poi Giovannino Guareschi, papà di Don Camillo e Peppone, e Giuseppe Verdi.
L’Emilia-Romagna si racconta attraverso i suoi 500 francobolli grazie a “Regione Emilia-Romagna: una passeggiata filatelica”, la mostra inaugurata nei locali dell’Assemblea legislativa a Bologna dal consigliere regionale Marco Mastacchi.
Realizzata da Alessandro Fabbri, presidente del Circolo culturale filatelico numismatico ferrarese, in collaborazione con l’Assemblea legislativa della Regione, l’esposizione “Regione Emilia-Romagna: una passeggiata filatelica” è una raccolta puntuale e approfondita di tutti i francobolli dedicati o in qualche modo collegabili alla nostra regione dall’Unità d’Italia a oggi.
Oltre alla mostra è stata realizzata una pubblicazione che si pone come seconda edizione aggiornata di “Emilia-Romagna una Regione con i dentelli” realizzata sempre dall’Assemblea legislativa, da Alessandro Fabbri e dal Circolo filatelico numismatico ferrarese.
Alessandro Fabbri, da sempre appassionato esperto di filatelia, ha documentato in modo puntuale una storia nata con i Savoia e arrivata nel nuovo millennio attraverso le traversie della storia con due curiose appendici: San Marino e la Città del Vaticano, nazioni autonome ma la cui produzione filatelica è ricca di riferimenti all’Emilia-Romagna.
Visitando la mostra e sfogliando le pagine del volume si scopre un numero particolarmente rilevante di francobolli che, in modo diretto o indiretto, rimandano alla regione Emilia-Romagna, a fatti, ad avvenimenti, a personaggi che la riguardano. A volte il riferimento è diretto, come nel caso dell’insurrezione di Bologna del 1848 (francobollo emesso nel centenario del Risorgimento), o come nel caso di artisti come Guido Reni o Giorgio Morandi. A volte, al contrario, va cercato, come nel caso della celebrazione dei martiri di Kindu. Non tutti ricordano forse che i comandanti dei due aerei che atterrati a Kindu l’11 novembre 1961 per portare rifornimenti alle truppe ONU che là si trovavano, trovando la morte insieme con i loro equipaggi, erano uno di Bologna e uno di Mirabello (Ferrara).
Una carrellata storica che ha anche il pregio di ricordare una volta di più il legame dell’Emilia-Romagna con l’Italia intera e la comunità internazionale e che conferma il valore pedagogico che i “valori postali” hanno sempre avuto attraverso i secoli.
“Il francobollo – scrive Fabbri nell’introduzione al volume- è il mezzo figurativo più stringato e concentrato di propaganda, quasi un manifesto murale ridotto ai minimi termini, dal quale il substrato sociale e politico il più delle volte si rivela con estrema chiarezza e completezza”.
“Per l’Assemblea legislativa è un onore ospitare una mostra che testimonia in primo luogo la passione di chi l’ha organizzata e realizzata”, spiega Marco Mastacchi nel ringraziare “Fabbri e il Circolo filatelico ferrarese per il loro lavoro”.