Roma, 18 ago. (askanews) – “Riguardo le decisioni che sono state prese, da un punto di vista del mio servizio, non replicherò in quanto ritengo che siano decisioni gerarchiche e per le quali risponderò nelle sedi e secondo i tempi che saranno giudicati opportuni e che mi verranno indicati dalla mia catena di comando”. Lo ha detto il generale Roberto Vannacci, commentando a ‘Diario del giorno’ su Rete Quattro la sua destituzione dall’incarico di Comandante dell’Istituto Geografico Militare.
La decisione è stata presa all’indomani delle polemiche sollevate per alcune affermazioni del Generale di Divisione su minoranze, migranti, femministe, ambientalisti, comunità Lgbtq+, contenute nel libro “Il mondo al contrario” scritto dallo stesso comandante.
“Io sicuramente quando scrivevo il libro, mi aspettavo che avrebbe dato da discutere”, ha ribadito. “L’ho scritto con tono provocatorio anche rendendomi conto di quelle che avrebbero potuto essere le reazioni. Ma sicuramente non mi aspettavo un polverone del genere…”.
“Non vedo perché debba porgere delle scuse per un’espressione che non è assolutamente offensiva”.ha anche detto Vannacci, commentando le accuse di razzismo che gli sono state mosse per aver definito la pallavolista Paola Egonu ‘somaticamente non italiana’ nel suo libro autoprodotto.
“Io ho detto solamente una cosa che è ovvia e lo dimostro anche in maniera molto semplice”, ha detto Vannacci, ospite di ‘Diario del giorno’ su Rete Quattro, “Proprio a seguito di questa esposizione mediatica riferita a questa frase che appare sul libro e che è stata decontestualizzata, oggi ho aperto il profilo Wikipedia di Paola Egonu e di altre pallavoliste che invece hanno una fisionomia europea. Nel profilo di Paola Egonu è scritto che è una pallavolista italiana nata a Civitella da genitori nigeriani. In tutti gli altri profili delle pallavoliste sue colleghe, c’è scritto che sono pallavoliste italiane, nate chi a Gorizia, chi a Napoli, chi a Roma…”.
“Ma nessuno ha specificato l’origine dei genitori: questo dà esattamente ragione a quello che io ho espresso”, ha rivendicato Vannucci, “Ovvero che il vedere una bravissima pallavolista dalla pelle scura non la identifica in maniera immediata come italiana. Perchè da 4mila, 5mila, 6mila anni lo stereotipo dell’italiano è quello di un uomo bianco, ma questo non vuol dire che gli uomini bianchi siano superiori a quelli neri o viceversa. Le espressioni razziste sono quelle che individuano una superiorità predefinita di una razza sull’altra, ma questa non era assolutamente la mia intenzione e non è quello che ho espresso sul libro. Ho semplicemente detto che guardando gli affreschi che ci derivano dagli etruschi fino ai giorni nostri, non dico la totalità ma probabilmente il 99,9 per cento delle figure italiane che vi sono rappresentate, sono rappresentate secondo dei canoni che Paola Egonu non rispecchia. Ma questa non è un’offesa, è una realtà talmente palese che proprio sul suo profilo hanno voluto specificare che è un’italiana dai genitori di origine ivoriana”.