Roma, 18 ago. (askanews) – Si prepara l’Heat Storm di Nerone, la tempesta di caldo con temperature in aumento di altri 3-4 gradi entro lunedì. La definizione “Heat Storm” viene usata in meteorologia per descrivere un’ondata di caldo con massime oltre i 37,8°C per almeno 3 giorni su un’ampia superficie. E con Nerone raggiungeremo e supereremo questi valori su quasi tutto il Paese.
Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, sottolinea tra l’altro che il 2023 risulta già il terzo anno più caldo dal 1800: anche i dati del CNR, ovviamente parziali e relativi a soli 7 mesi dal primo gennaio al 31 luglio, confermano dunque una forte tendenza al riscaldamento in Italia.
La classifica degli anni più caldi dal 1800 si concentra infatti tutta nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine 2022 (anno più caldo della storia italiana), 2018, 2015, 2014, 2019 e 2020.
Dal weekend avremo una specie di ‘tempesta di caldo’ con 38-40°C al Centro-Nord almeno fino a martedì. Lo zero termico si porterà fino alla quota record di 5200 metri, in pratica non andremo sottozero neanche sulle vette più alte delle Alpi: un altro indizio della probabile fine dell’esistenza dei ghiacciai alpini entro questo secolo.
Nel dettaglio, dopo i temporali molto forti di questi ultimi giorni al Nord, la situazione meteorologica tornerà stabile ma, come detto, molto più calda con l’Heat Storm di Nerone: è previsto un aumento sia delle minime che delle massime di almeno 3-4 gradi entro i primi giorni della prossima settimana. Il picco del calore di Nerone è atteso per martedì 22 agosto con 39-40 gradi a Firenze, Alessandria, ma anche sul mare a Livorno o vicino al mare a Pisa. Sono valori eccezionali al Centro-Nord previsti a pochi giorni dall’inizio di settembre.
All’orizzonte però potrebbe spuntare all’improvviso una novità: il ciclone Poppea, moglie di Nerone, potrebbe portare scompiglio da giovedì 24 agosto con temporali anche violenti; Poppea, infatti, trovando tantissimo calore, tantissima umidità e quindi tantissima energia potenziale potrebbe causare nubifragi estesi, esattamente come avvenuto un mese prima (24 luglio) quando supercelle temporalesche devastarono parte del Nord Italia.