Roma, 17 ago. (askanews) – “L’attuale stato epidemiologico internazionale mostra la circolazione di nuove varianti di Omicron che stanno determinando un aumento dei casi in diversi Paesi, che richiede pertanto la massima attenzione per valutare l’andamento futuro. In Italia si sta verificando un incremento del numero dei casi e persistono circa dieci decessi ogni giorno, cifra tutt’altro che trascurabile. Ci troviamo pertanto di fronte a una situazione epidemiologica complessa, in quanto i soggetti ultrasessantenni hanno un’immunità ridotta dovuta al fatto che hanno eseguito l’ultimo richiamo vaccinale più di sei mesi fa. È auspicabile che la vaccinazione autunnale venga fatta con i diversi vaccini oggi disponibili, sia quelli a mRna che quelli proteici adiuvati”. Lo sottolinea Massimo Andreoni, Direttore Scientifico SIMIT, la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali. Per questo gli infettivologi Simit accolgono con soddisfazione le indicazioni date dalla Direzione Generale per la Prevenzione del Ministero della Salute che raccolgono nella maggior parte quelle rilevate nel documento congiunto realizzato dalla Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali e dalla Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica.
Con la circolare del 14 agosto, infatti, la Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute ha varato le indicazioni preliminari per la campagna di vaccinazione autunnale e invernale contro il Covid-19. Un impegno volto a proteggere soprattutto i soggetti fragili, che possono essere ancora esposti agli effetti più gravi del SARS-CoV. In particolare, è previsto l’avvio di una campagna nazionale di vaccinazione anti COVID-19 con l’utilizzo di una nuova formulazione di vaccini a mRNA e proteici (formulazione aggiornata monovalente XBB 1.5), la cui approvazione da parte di EMA e AIFA è prevista per fine estate/inizio autunno e di cui si prevede la disponibilità di dosi a partire dal mese di ottobre. L’obiettivo è quello di prevenire la mortalità, le ospedalizzazioni e le forme gravi di COVID-19 nelle persone anziane e con elevata fragilità, e proteggere le donne in gravidanza e gli operatori sanitari. A questi gruppi di persone e in generale ai soggetti più fragili (che include anche, tra gli altri, operatori sanitari, malati cronici, pazienti immunodepressi) è raccomandata e offerta una dose di richiamo a valenza 12 mesi con la nuova formulazione di vaccino aggiornato. La vaccinazione è consigliata anche a familiari e conviventi di persone con gravi fragilità. Relativamente alle tempistiche di somministrazione, si prevede la possibilità di somministrazione della dose di richiamo a distanza di almeno 3 mesi dall’ultima dose o dalla diagnosi di infezione da SARS-CoV-2. Eccetto alcuni casi, sarà possibile anche la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri vaccini (come quello antinfluenzale).