Piccole ferite estive, occhio alle fake che mettono a rischio la pelle – askanews.it

Piccole ferite estive, occhio alle fake che mettono a rischio la pelle

L’esperto: l’acqua del mare, spesso inquinata, non adatta a disinfettare
Ago 14, 2023

Roma, 14 ago. (askanews) – Uno scivolone sullo scoglio, una spina sotto il piede, un ruzzolone a beach volley. In vacanza capita spesso di subire qualche piccola ferita: un’escoriazione, un taglietto, una sbucciatura, ecc. E altrettanto spesso ci si lascia ingannare da rimedi “fake” che, anziché aiutare, possono peggiorare queste piccole ferite. I due più diffusi sono quelli secondo i quali l’acqua di mare disinfetta le ferite e il sole accelera la guarigione. La verità, invece, è un’altra: “Il mare e i raggi solari non hanno alcun effetto curativo – spiega Giovanni Papa, presidente dell’Associazione Italiana Ulcere Cutanee ETS (AIUC), direttore del Dipartimento chi Chirurgia plastica dell’Ospedale di Cattinara -. Sono infatti solo vecchi luoghi comuni che, nella migliore delle ipotesi, non fanno né bene e né male. Nella peggiore, invece, possono complicare piccole lesioni, rovinando le vacanze”. Anche se per secoli l’acqua salata è stata utilizzata come rimedio per le lesioni cutanee, in realtà oggi immergere una ferita aperta in mare significa aumentare il rischio di infezioni. “L’acqua di mare, che molto spesso e tutt’altro che ‘pulita’, aumenta le probabilità che una lesione venga infettata da diversi microrganismi, dando così origine a complicazioni più o meno gravi: dalla formazione di ascessi a rare forme di infezioni batteriche, fino a infezioni alle ossa e alle articolazioni – spiega Papa-. I soggetti ‘fragili’, come ad esempio coloro che hanno patologie epatiche o il diabete, o che sono immunodepresse, presentano un rischio di infezione ancora maggiore”. Anche l’esposizione di una piccola ferita al Sole può comportare una serie di spiacevoli conseguenze. “I raggi solari non guariscono le ferite, né accelerano la loro guarigione e né riducono il rischio di infezioni – sottolinea l’esperto -. In realtà, l’esposizione al sole può indurre un’iperpigmentazione della pelle, ovvero una macchia sulla parte di pelle in cui si trovano le ferite. La macchia che in questo modo si è venuta a creare dopo l’esposizione al sole delle ferite, può restare a lungo anche dopo l’avvenuto processo di cicatrizzazione. Pertanto le ferite andrebbero coperte e protette anziché esposte al Sole”.

Le ferite, anche quelle piccole, devono quindi essere gestite seguendo i convenzionali consigli del medico. “Disinfettante, cerotti o garze sterili: sono questi gli unici rimedi ‘fai da te’ concessi – raccomanda Papa -. Per accelerare la guarigione delle ferite, inoltre, possono essere utilizzati specifici prodotti da banco, come ad esempio pomate, spray o garze a base di estratto del grano che è particolarmente efficace nel favorire il processo di cicatrizzazione. Ne abbiamo dimostrato l’efficacia su ferite anche più difficili, come quelle da innesto cutaneo, in un recente studio The Plastic, Reconstructive & Regenerative Surgery (PRSS) Journal, e riteniamo possa essere altrettanto efficacie su ferite piccoli e superficiali”.