Roma, 11 ago. (askanews) – Prosegue l’offensiva di Volodymyr Zelensky contro la corruzione, una delle precondizioni per l’ingresso dell’Ucraina nell’Ue e nella Nato: a farne le spese questa volta i responsabili dei centri di reclutamento regionali dell’esercito.
“Il cinismo e la corruzione in tempo di guerra equivalgono al tradimento dello Stato”, ha sottolineato il Presidente ucraino al termine di una riunione del Consiglio militare e di sicurezza nazionale. “Sono i soldati che sono stati al fronte e che non possono più stare in trincea a dover guidare questo sistema: possono aver perso la salute ma hanno preservato la loro dignità”, ha concluso Zelensky.
Le autorità ucraine hanno avviato 112 procedimenti penali contro i funzionari del commissariato militare, mentre altri 33 casi sono oggetto di indagine.