Lampedusa, 7 ago. (askanews) – Complessa operazione di salvataggio della Difesa, nella giornata di domenica 6 agosto, sull’isola di Lampedusa, in Sicilia.
Motovedette della Guardia Costiera e un elicottero HH-139B dell’82° Centro di Ricerca e soccorso (Sar) dell’Aeronautica Militare, con il supporto di mezzi della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco e di Frontex, hanno tratto in salvo 57 naufraghi e 34 migranti bloccati da diverse ore su una scogliera ai piedi di una parete verticale, alta più di 100 metri, nella zona di Cala Ponente.
Purtroppo sono stati recuperati anche i corpi di 2 vittime: una donna e un minore, mentre risulterebbero disperse ancora 30 persone.
I migranti, verosimilmente, sarebbero partiti da Sfax, in Tunisia, a bordo di due natanti, nei giorni precedenti. Vista l’impossibilità di operare via mare a causa delle avverse condizioni meteo, allertato dalla Direzione marittima di Palermo della Capitaneria di Porto, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) della Sicilia ha attivato il Comando Operazioni Aerospaziali (COA) di Poggio Renatico (Fe), richiedendo l’intervento dell’elicottero del 15esimo Stormo dell’Aeronautica Militare.
L’equipaggio ha imbarcato due aerosoccorritori e personale del Soccorso Alpino all’aeroporto di Trapani-Birgi per poi recarsi sul luogo del soccorso vero e proprio dove, con l’aiuto del verricello, ha iniziato la difficile operazione di recupero dei migranti, man mano fatti sbarcare nell’aeroporto dell’isola, per affidarli alle cure dei sanitari.