Venezia, 4 ago. (askanews) – Con due significative delibere, la Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’Assessore al Sociale Manuela Lanzarin, ha varato, e finanziato con un totale di 5 milioni 162 mila euro, iniziative che si rivolgono alla tutela e al benessere dei bambini in condizioni difficili per svariate motivazioni. Si tratta di un Programma per prevenire l’istituzionalizzazione giovanile riducendo l’allontanamento dei bambini dalla famiglia d’origine (312.500 euro) e degli Interventi a tutela dei minori in situazione di disagio con Progetti di Affido Familiare (4 milioni 850 mila euro). Il primo provvedimento aderisce al massimo delle possibilità offerte dalle norme nazionali al Programma di Interventi per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione (P.I.P.P.I.), risultato della collaborazione tra Ministero del Lavoro e Politiche Sociali e il Laboratorio di Ricerca e Intervento in Educazione Familiare dell’Università di Padova, anche per l’annualità 2023-2024. “E’ un programma di grande significato sociale ma anche umano – dice la Lanzarin – perché ci proponiamo di prevenire l’istituzionalizzazione minorile, riducendo gli allontanamenti dei bambini dalla famiglia di origine. Si tratta di un vero e proprio LEP sociale per rispondere al bisogno di ogni bambino di crescere in un ambiente positivo, stabile, sicuro e protettivo, contrastando l’insorgere di situazioni che favoriscono la disuguaglianza sociale, la dispersione scolastica, le separazioni inappropriate dei bimbi dalla famiglia di origine. Sono azioni preventive, che puntano all’accompagnamento non solo del bambino, ma di tutta la famiglia in situazione di vulnerabilità e a consentire una genitorialità positiva e responsabile e la realizzazione di una risposta sociale ai bisogni evolutivi dei bambini”. Per questa annualità del Programma, per il Veneto, a livello nazionale, sono stati individuati cinque Ambiti Territoriali Sociali che potranno beneficiare dei finanziamenti. Si tratta dell’ATS VEN-3 di bassano del Grappa; dell’ATS VEN-06 di Vicenza; dell’ATS VEN-07 di Conegliano; dell’ATS VEN-16 di Padova e del Comune di Venezia in qualità di città riservataria sulla base della legge nazionale 285 del 1997. Di ampia portata è anche l’individuazione dei criteri e delle risorse da destinare a sostegno degli interventi a tutela dei minori in situazioni di disagio con progetti di Affido Familiare per l’anno 2023. “Anche in questo caso – sostiene la Lanzarin – proseguiamo nella storica attenzione posta da anni, con progettualità e fondi, al benessere di bambini e bambine da accompagnare nella loro fase di crescita. Lo facciamo come dovere istituzionale, ma anche come scelta di civiltà, perché un bambino che soffre deve essere una priorità per qualsiasi Istituzione. Con questo provvedimento vengono assegnate quote di finanziamento a favore di Comuni e Ullss, se delegate, per il sostegno dei progetti di affido familiare, calcolate utilizzando precisi criteri, puntando a tutelare i minori con l’inserimento presso famiglie affidatarie”. I criteri individuati prevedono che siano soggetti a contributo regionale gli affidamenti familiari giudiziali, consensuali, diurni o a tempo parziale, purchè perfezionati con decreto dell’Autorità Giudiziaria.