Milano, 3 ago. (askanews) – “Assodato che i rigassificatori spostano di mezza virgola sul totale del fabbisogno di gas del nostro paese, ci si chiede che senso abbia insistere su un progetto che pure un bambino sarebbe in grado di definire obsoleto”. Così in una nota il vicecapogruppo del M5s al Senato Mario Turco e la vicecapogruppo alla Camera Anna Laura Orrico, coordinatrice pentastellata in Calabria, a proposito del progetto di rigassificatore a Gioia Tauro (Reggio Calabria).
“Parimenti, ci si domanda se non sia il caso di destinare quei 76 milioni di euro a degli investimenti in energia rinnovabile, visto che in Calabria sole e vento sono elementi che di certo non mancano. Per avere risposte a questi quesiti, abbiamo depositato in Senato un’interrogazione ai ministri Fratin e Urso. Secondo noi è semplicemente risibile portare avanti quel progetto, ma magari il governo saprà illuminarci” hanno aggiunto.
“Del rigassificatore nel porto di Gioia Tauro si parla da vent’anni esatti. Da quando, cioè, il progetto ebbe il suo primo disco verde dal Cipe nel 2003. Da allora è andata in scena una soap opera di rinvii, nuove accelerate, battute d’arresto, stop and go. Un pasticcio tira l’altro, l’infrastruttura sembrava destinata a restare confinata nel libro delle favole. Poi nel 2022, appena insediato, il governo Meloni ha detto invece che l’opera bisognava farla, perché c’erano le bollette alle stelle e quindi la miglior soluzione era quella di un rigassificatore pronto, nei migliori auspici, non prima del 2026” hanno concluso.